QUESTA SETTIMANA IL PARLAMENTO EUROPEO DOVREBBE AUMENTARE DI 2,5 MILIONI DI EURO LO STANZIAMENTO PER L’AGENZIA DI CONTROLLO DELLE FRONTIERE. LA STRADA OPZIONE DI CATANIA. IN CALCE LA RISOLUZIONE DELL’EUROPARLAMENTARE DEL PPE, SALVATORE IACOLINO, CHE E’ STATO IL PROTAGONISTA DI QUESTA INIZIATIVA
Creare una sede di Frontex in Sicilia e dare vita ad una solidarietà reale tra gli Stati membri dellUe per la ricollocazione volontaria dei profughi.
È una delle richieste avanzate da Salvatore Iacolino, eurodeputato del Ppe e primo firmatario di una risoluzione (che potere leggere in calce a questo articolo) che il suo Partito presenterà questa settimana a Strasburgo, proprio sui fatti di Lampedusa.
Dopo i tragici fatti accaduti – dice Iacolino – con l’iniziativa ‘Mare Nostrum’ lItalia si è assunta impegni significativi in materia di pattugliamento, soccorso umanitario e tutela delle frontiere che condividiamo con il resto dell’Europa. È necessario però il rafforzamento dei sistemi di sorveglianza con una condivisione responsabile degli oneri e un’equa ripartizione delle risorse – navi, aerei, elicotteri e personale – da parte di tutti gli Stati membri dellUe”.
“Frontex – sottolinea l’europarlamentare – deve funzionare meglio ed è per questo che è fondamentale avere una sezione distaccata nel Mediterraneo e, in particolare, in Sicilia, quale piattaforma strategica dell’Ue.
Sono convinto che il processo di ricollocazione dei profughi all’interno dell’Unione europea, almeno su base volontaria, possa rappresentare un serio passo avanti nella politica d’asilo, segnata da un’autentica solidarietà fra gli Stati membri. Allo stesso tempo i migranti economici devono essere rimpatriati nei Paesi di provenienza.
Questa settimana lEuroparlamento dovrebbe approvare l’aumento di 2,5 milioni di euro (rispetto agli attuali 8,3 milioni) del bilancio 2014 per lAgenzia di Controllo delle Frontiere, Frontex. I mezzi per ogni operazione dellagenzia, come elicotteri o imbarcazioni, sono prestati volontariamente dagli Stati, principalmente quelli meridionali. Mentre gli Stati del Nord Europa, fino ad oggi, si sono tenuti fuori da questi problemi.
Dove avrebbe sede la sezione distaccata di Frontex in Sicilia? Chi, in tutti questi anni ha tenuto più di altri la ‘botta’, cioè chi ha sopportato con grande civiltà il peso dei migranti è stata l’isola di Lampedusa.
A rigor di logica, la sezione distaccata di Frontex dovrebbe essere costituita tra Lampedusa ed Agrigento. Ma se Lampedusa è dotata di un aeroporto – che peraltro, con l’occasione, potrebbe essere potenziato – la Città dei Tempi non solo non ha un aeroporto, ma non ha una viabilità (strade e linea ferroviaria) in grado di poter reggere la realizzazione della sezione siciliana di Frontex.
Forse è per questo che, quale sede della sezione di Frontex in Sicilia si è fatto avanti il Comune di Catania che, in verità, in questi anni, è sembrato più impegnato a tappare i ‘buchi’ del proprio bilancio che ad occuparsi di migranti.
Mentre ha destato un po’ di stupore il silenzio del Comune di Palermo che – dopo Lampedusa – sembrava la sede naturale per ospitare la sezione distaccata di Frontex. Ma tant’è.
Pubblichiamo di seguito il testo della risoluzione che dovrebbe essere discussa e votata dal Parlamento europeo
Risoluzione del Parlamento europeo sui flussi migratori nel Mediterraneo, con particolare attenzione ai tragici eventi al largo di Lampedusa
(2013/2827(RSP))
Il Parlamento europeo,
visto il regolamento (UE) n. 1168/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, recante modifica del regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio che istituisce un’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea,
vista la posizione del Parlamento europeo definita in prima lettura il 10 ottobre 2013 in vista dell’adozione del regolamento (UE) No …/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (EUROSUR),
vista la comunicazione congiunta della Commissione europea e dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 20 marzo 2013, dal titolo: “Politica europea di vicinato: contribuire a un partenariato più forte” (JOIN/2013/0004),
vista la sua risoluzione del 7 aprile 2011 sulla revisione della politica europea di vicinato dimensione meridionale,
visto il regolamento (UE) n. 439/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, che istituisce l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo,
visti le convenzioni di Ginevra del 1949 e i relativi protocolli aggiuntivi,
vista la direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio dei cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare,
vista la decisione 2009/371/GAI del Consiglio, del 6 aprile 2009, che istituisce l’Ufficio europeo di polizia (Europol),
vista l’interrogazione orale su un “Sistema permanente di ricollocazione volontaria all’interno dell’UE”, del 20 maggio 2013,
vista la relazione della commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni sulla visita della sua delegazione a Lampedusa nel novembre 2011,
viste la visita di José Manuel Barroso, presidente della Commissione, e Cecilia Malmström, commissario responsabile per gli Affari interni, a Lampedusa il 9 ottobre 2013 e la relativa discussione in Aula, dello stesso giorno, in materia di politiche migratorie dell’UE nel Mediterraneo, con particolare attenzione ai tragici eventi al largo di Lampedusa,
vista la risoluzione finale della commissione speciale sulla criminalità organizzata, la corruzione e il riciclaggio di denaro, con particolare riferimento alla lotta contro la tratta di esseri umani e i trafficanti di morte,
visti gli articoli 77 e 80 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE),
visto l’articolo 110, paragrafo 2, del suo regolamento,
A. considerando che diverse centinaia di migranti hanno perso la vita recentemente nei pressi dell’isola italiana di Lampedusa e si contano diverse altre migliaia di morti nel Mediterraneo negli ultimi decenni;
B. considerando che i tragici eventi verificatisi al largo di Lampedusa vanno esaminati nel contesto dei flussi migratori nel Mediterraneo, permanenti e incontrollati, che colpiscono principalmente gli Stati membri dell’Europa meridionale ma costituiscono una grave preoccupazione per tutti gli Stati membri;
C. considerando che i disordini politici che hanno interessato l’Africa settentrionale, in particolare Egitto, Libia e Tunisia, e più recentemente la crisi siriana, hanno provocato un preoccupante aumento dei flussi migratori irregolari, creando una situazione eccezionale;
D. considerando che il Sistema europeo comune di asilo (CEAS) rivisto è inteso a fornire regole più chiare e a garantire una protezione giusta e adeguata dei rifugiati che necessitano di protezione internazionale, in un contesto di flussi migratori ordinari e regolari;
E. considerando che il principio di solidarietà e di equa ripartizione della responsabilità è sancito dall’articolo 80 TFUE;
F. considerando che Frontex coordina, tra l’atro, il pattugliamento al largo delle coste italiane facendo ricorso a personale, imbarcazioni, aeromobili ed elicotteri che in una certa misura sono messi a disposizione da diversi Stati membri;
G. considerando che la Commissione ha proposto di rafforzare il ruolo di Frontex nel Mediterraneo, mediante operazioni di pattugliamento, ricerca e soccorso da Cipro alla Spagna e il ricorso al sistema Eurosur;
H. considerando che negli ultimi giorni la Commissione si è impegnata a versare 30 milioni di euro di fondi UE all’Italia in relazione ai flussi migratori;
I. considerando che il contrabbando e la tratta di esseri umani sfruttano la migrazione irregolare, che le vittime sono costrette o convinte con allettamenti o con l’inganno dalle reti criminali a venire in Europa, e che tali problemi costituiscono una grave minaccia per la sicurezza dell’UE e mettono in serio pericolo la vita dei migranti;
1. si rammarica del fatto che i tragici eventi di Lampedusa non siano stati evitati nonostante le misure già in vigore per salvare la vita delle persone nel Mediterraneo;
2. ritiene che gli strumenti e le misure attualmente esistenti non consentano di fornire soluzioni efficaci per evitare che tali tragedie si ripetano, come dichiarato direttamente dalle autorità italiane;
3. ritiene che il salvataggio dei migranti nel Mediterraneo debba cominciare nei paesi terzi e invita a una migliore e più efficiente collaborazione tra l’UE e i paesi terzi per evitare che tragedie come quella di Lampedusa continuino a ripetersi;
4. accoglie con favore la nuova operazione Mare Nostrum per il pattugliamento, il soccorso e la vigilanza, avviata dall’Italia per rafforzare le attività di soccorso nel Mediterraneo;
5. invita a fornire assistenza umanitaria ai sopravvissuti dei tragici eventi e invita l’Unione e gli Stati membri a mantenere l’impegno a garantire i diritti fondamentali universali dei sopravvissuti, in particolare dei minori non accompagnati;
6. sottolinea il fatto che, nel garantire i diritti umani di tutti i migranti, l’Unione deve concentrare l’attenzione sui veri rifugiati a norma della convenzione di Ginevra al fine di fornire la migliore assistenza possibile e proteggere i titolari di tali diritti;
7. riconosce gli enormi sforzi profusi dalle autorità italiane, da organizzazioni non governative quali Caritas e Croce rossa nonché dalla popolazione locale per quanto concerne l’accoglienza iniziale di tutti gli immigrati e i rifugiati e le relative operazioni di soccorso, e invita la Commissione a rendere disponibili a breve le risorse annunciate dal presidente della Commissione Barroso;
8. sottolinea che, nell’accogliere i rifugiati, occorre adottare un approccio più coerente e dimostrare una maggiore solidarietà nei confronti degli Stati membri sottoposti a particolare pressione;
9. invita la Commissione a fornire assistenza ai paesi terzi, in particolare quelli di origine e di transito dei migranti che giungono nell’UE, nel migliorare le infrastrutture locali, l’assistenza medica, i controlli alle frontiere, il sistema di asilo e le condizioni di accoglienza;
10. ritiene che gli accordi bilaterali sulla gestione della migrazione tra l’UE e i paesi di transito verso l’Unione debbano rappresentare una priorità dell’Unione nel prossimo futuro, con riferimento anche al finanziamento delle strutture di polizia e della formazione nell’ambito delle capacità di applicazione della legge e all’assistenza a tali paesi nonché ai paesi di origine dei migranti finalizzata a diversificare e migliorare le rispettive economie;
11. accoglie favorevolmente l’istituzione di una task force da parte del Consiglio, su proposta dell’Italia, finalizzata a rafforzare gli strumenti a disposizione dell’UE, che potrebbero essere impiegati in modo più efficace ricorrendo al metodo della cooperazione;
12. invita, in via prioritaria, a migliorare il coordinamento dei mezzi e delle risorse dell’UE, tra cui quelle a disposizione di Frontex (ad esempio Eurosur) ed Europol, al fine di intensificare, insieme ai paesi terzi, la lotta contro le reti criminali del contrabbando e della tratta di esseri umani;
13. plaude alla proposta della Commissione di avviare un’operazione di ricerca e soccorso da Cipro alla Spagna e di rafforzare Frontex aumentandone la dotazione finanziaria e le capacità, al fine di salvare vite e lottare contro il contrabbando e la tratta di esseri umani; incoraggia gli Stati membri a inviare più guardie di frontiera, mezzi e attrezzature a sostegno di Frontex, nonché a valutare la possibilità di istituire una squadra di guardie costiere dell’UE sotto l’egida di Frontex;
14. invita a inasprire le sanzioni contro i responsabili del contrabbando e della tratta degli esseri umani e a prevedere ampie campagne di informazione e sensibilizzazione in merito ai rischi che corre chi mette la propria vita nelle mani di trafficanti e contrabbandieri;
15. sottolinea il fatto che gli Stati membri potrebbero prevedere un processo di ricollocazione all’interno dell’UE, su base volontaria;
16. chiede al Consiglio e alla Commissione di prendere in considerazione la possibilità di istituire un altro ufficio operativo di Frontex nella regione del Mediterraneo, i cui costi complessivi saranno sostenuti dallo Stato membro scelto;
17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché ai governi degli Stati membri.
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