Migranti: Casapound e Noi con Salvini uniti a Palermo Vozza sogna un partito unico: «A braccetto da tempo»

Casapound e Noi con Salvini uniscono le forze contro l’accoglienza dei migranti. A Palermo è stato nominato referente unico Francesco Vozza, militante Casapound della prima ora e responsabile provinciale dei leghisti, che affila le armi per combattere l’arrivo di un centinaio di migranti presso l’ostello della gioventù di Sferracavallo, la Baia del Corallo

«Noi con Salvini, Casapound e Sovranità sono fortemente collegati – dice a MeridioNews Vozza -. Stiamo facendo questo esperimento e continueremo nel percorso comune: le tre sigle, al momento, restano distinte, ma nel futuro si vedrà». Casapound è un’associazione, Sovranità la sua costola politico-culturale, entrambe «sul piano dell’accoglienza ai migranti si associano alle posizioni dei salviniani – continua -. I punti in comune sono davvero molti. So che sono processi nazionali, ma l’auspicio è che Matteo Salvini unisca presto in un partito unico tutte queste anime. A livello nazionale la Lega va da tempo a braccetto con Casapound e Sovranità». Già l’inverno scorso, infatti, la stampa nazionale registrava simpatie e appoggi reciproci. 

«Parlo a nome di tutti quando mi scaglio contro questa follia – spiega ancora Vozza -. Non discutiamo né con le circoscrizioni né con il sindaco, che ha assunto una posizione squallida e assurda sulla questione dei migranti. Abolire le frontiere è fare un danno ai cittadini, Orlando è d’accordo con questa invasione di massa e continua a mentire affermando che Palermo è accogliente. Forse con l’ospite, mai con l’invasore». L’idea è quella di creare un coordinamento unico che si occupi dell’emergenza migrazione. «Staremo a fianco dei residenti, con i quali abbiamo in comune forti motivazioni di base». E sulla manifestazione di ieri a Sferracavallo, Vozza sostiene che «ha avuto luogo, nessun ammutinamento».

E rincara: «Ho letto sui giornali che l’ostello non ha indicazioni in merito, ma sul sito dell’Aig dichiarano che la struttura della baia diventerà centro di accoglienza, poco cambia se interamente o in parte – afferma -. Inutile giocare a nascondino, gravissimo che nessuno chieda ai cittadini cosa ne pensino, infatti hanno chiamato noi». Sebbene, ieri, i residenti raccontassero una versione diversa. «Noi avremmo manifestato per discutere della vocazione turistica della struttura della Baia del Corallo e della borgata intera, per chiedere spiegazioni – diceva ieri una cittadina a MeridioNews – Non siamo certo contro l’accoglienza dei migranti». «Faremo un comitato di quartiere, senza simboli e senza sigle – conclude Vozza – perché è inammissibile che una borgata che vive di turismo e che una delle pochissime strutture dedicate ai giovani diventi centro di accoglienza».

Eugenia Nicolosi

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