Tra i muri addobbati con disegni colorati e gli spazi allestiti per studio e attività al Midulla, centro polifunzionale restituito alla città di Catania un mese fa, si aggirano i piccoli di San Cristoforo. C’è Gabriele, che viene ogni pomeriggio e si è appassionato alla lezione di circo, dove impara i trucchi del mestiere. C’è la timida Alessandra, 9 anni, che lascia spazio ai più piccoli. E poi Matteo, che frequenta la quarta elementare ed è appassionato di musica napoletana. Lavinia, Gabriele, Alessio e tanti altri. Sono circa cinquanta i bambini di San Cristoforo che in un mese si sono iscritti e frequentano le varie attività organizzate dagli attivisti del quartiere, che offrono alle famiglie un’alternativa alla strada e al libero bighellonare.
«Ha dato svago ai bambini del quartiere» – conferma la mamma di Martina, che spiega come la figlia abbia lasciato anche il dopo scuola per frequentare il centro di via Zuccarelli. «Mi racconta tutto quello che fa ed è contenta, io verrei anche per la palestra ma non posso perché ho una bimba piccola». «I bambini sono allegri e passano tempo – le fa eco la madre di Mario – iniziano dalle 14 a chiedere che ora è, ma li portiamo appena finiscono i compiti». «Almeno non stanno tutto il pomeriggio con telefonini, computer e televisione – aggiunge la mamma di Gabriele e Alessio, 6 e 9 anni. «L’unica cosa che non li entusiasma è la danza classica – scherza – ma mia figlia già balla e la porterò appena sarà più grande».
«Un giorno sono passata con mia nonna e si è informata se era gratis» – racconta Martina, 10 anni, che frequenta i laboratori creativi e le lezioni di percussioni, pianoforte, circo e chitarra, dove ha trovato nuovi amici. Tanti bambini che imparano insieme e condividono un momento di entusiasmo, come la lezione di chitarra creativa tenuta da Elisa, che insegna Propedeutica per l’infanzia e si sta per diplomare in Musicoterapia, e Pasqualino, che suona chitarra, mandolino e tamburelli e che vuole trasmettere le sue conoscenze ai ragazzini.
«Alcuni vengono ancora solo per capire cos’è e come funziona, mentre altri potrebbero essere potenziali musicisti» – spiega dopo la lezione Elisa, che da piccola andava a trovare i nonni a San Cristoforo ed è stata tra le prime a cogliere lo spirito dell’iniziativa del Midulla. Mettendo a disposizione il proprio talento, cercando di far uscire tra arpeggi e accordi l’individualismo di ognuno e offrire una possibilità di scelta in una zona dove le alternative sono ben poche.
«Ho già fatto alcuni lavori sociali con i bambini nella sagrestia della Chiesa di via Plebiscito – racconta – e quando ho sentito della riapertura del Midulla è stata una bella sorpresa». Trascinati dal suo entusiasmo i bambini hanno voglia di fare gli esercizi, mostrare quello che hanno imparato e cantare in coro Alla fiera dell’Est. «Anche se siamo poveri di strumenti ci piacerebbe dare vita al coro del Midulla e cantare in piazza, davanti alle famiglie». Che al centro possono sperimentare altri svaghi. Come la frequentatissima palestra per donne, gestita anche dalla signora Mimma, che si occupa della sartoria del Gapa e che è tornata con gioia al Midulla. «A Catania mancano spazi e lo dimostrano le svariate richieste che ci arrivano – dicono i volontari – come l’idea di mettere su un poliambulatorio o corsi di cucina». E se il primo mese di attività è stato promosso a pieni voti c’è ancora tanto da fare, a cominciare dal coinvolgimento di altre fasce d’età e dal recupero della biblioteca. Risultati raggiungibili anche grazie alla solidarietà dei catanesi, che possono donare sedie, tavoli, librerie, mensole, lavagna, materassini da palestra, materiale da cartoleria, per le pulizie e per impianti idrici ed elettrici.
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