«Crocetta? Tra le cose peggiori date dalla mafia al popolo siciliano». La frase è del commissario di Forza Italia in Sicilia Gianfranco Miccichè, che stamattina ha parlato nel corso di una conferenza stampa, attaccando il presidente della Regione per l’accordo finanziario firmato a Roma sul trasferimento dei famosi 500 milioni di euro. L’esponente di centrodestra ha commentato l’atteggiamento di Crocetta, che addebiterebbe con eccessiva facilità alla mafia ogni problema che si verifica in Sicilia, ribaltando i piani. «Ogni giorno ci tocca sentire Crocetta che grida alla mafia se ci sono incendi, se erutta l’Etna, ma la vera colpa della mafia è di averci dato il peggior presidente della Regione che abbiamo mai avuto», ha dichiarato Miccichè.
Destinatario delle accuse del commissario di Forza Italia anche l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, colpevole di aver avallato un accordo che farebbe «perdere alla Sicilia diversi miliardi». Il riferimento va alla rinuncia ai contenziosi da parte della Regione nei confronti del governo centrale, che avrebbero facilitato lo sblocco della trattativa sui 500 milioni di euro, che vanno a completare la prima tranche di 900 milioni già trasferita. «Si buttano via 5 miliardi, regalati a Roma, dopo che la Corte Costituzionale aveva deliberato che questi soldi spettavano alla Sicilia, accontentandosi di soli 500 milioni – ha continuato Miccichè -. Lo avesse fatto il dirigente di qualsiasi azienda, sarebbe stato licenziato in tronco e citato per danni». Infine, un ultimo affondo. «(Crocetta) è incapace di intendere e di volere, non capisce i documenti che gli si presentano», ha detto il numero uno di Forza Italia nell’Isola.
Nel frattempo, da parte del governatore arriva l’annuncio della propria disponibilità a ricandidarsi in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. «Perché non dovremmo nel momento in cui abbiamo ottenuto un successo incredibile? Finalmente che la Sicilia riparte dovremmo ritornare indietro? Assolutamente no». Crocetta ha parlato di «miracolo» e rivendicato il proprio operato, sottolineando come alternative migliori non ce ne sarebbero. «Cosa avrebbero fatto i conservatori? La solita politica clientelare. E i grillini avrebbero costruito finanze populiste. Invece c’era bisogno di un governo, esattamente il nostro, che ha innovato e che ha fatto rigore senza dimenticare l’attenzione nei confronti dei più deboli».
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