Metro Cibali, nuova fine dei lavori «entro un paio di mesi» L’ennesima scadenza è saltata «a causa del coronavirus»

Mezzi e uomini al lavoro in un cantiere che sembra in dirittura d’arrivo. Per la fermata Cibali della metropolitana di Catania, l’unica stazione della tratta Borgo-Nesima a non essere ancora aperta nonostante siano passati anni dall’inaugurazione delle altre, il momento potrebbe non essere lontano. «Gli operai stanno completando le ultime finiture – spiega a MeridioNews il direttore tecnico di Ferrovia circumetnea Salvatore Fiore – I lavori dovrebbero essere completati entro un paio di mesi».

A luglio l’ultima deadline era stata fissata per la fine dello scorso anno. Adesso, il nodo al fazzoletto per la fine dei lavori è più o meno per l’inizio della prossima primavera. Poi serviranno ancora settimane – se non mesi – per le verifiche funzionali. «Non si può non tenere conto – sottolinea Fiore – del fatto che molte cose sono state rallentate, quando non addirittura bloccate, dalla pandemia». Insomma, almeno per questa volta, niente da eccepire al lavoro svolto dall’azienda D’Agostino Costruzioni«Dopo qualche iniziale ritardo per le questioni amministrative dovute al subentro, nonostante i diversi disservizi causati dal Covid, l’azienda è stata bravissima», si sbilancia il direttore tecnico di Fce che, mesi fa, aveva invece paventato la possibilità di procedere a definirla inadempiente se i lavori non fossero stati completati entro l’ennesima scadenza fissata.

Dopo il fallimento dell’ex colosso Sigenco, il crollo dell’impresa Tecnis e il fallimento del gruppo Pessina, tutto è passato nelle mani di D’Agostino Costruzioni. Altro elemento non trascurabile per i rallentamenti è stata l’acqua. Nell’aprile del 2017, MeridioNews aveva pubblicato in esclusiva un video in cui si vedeva un piccolo fiume scorrere all’interno della stazione. Da quel momento in poi, un susseguirsi di scadenze non rispettate per l’inaugurazione: prima varie date nel 2018, poi altre nel 2019, fino a un non meglio precisato mese del 2020. E, adesso, con il nuovo anno è arrivata anche una nuova scadenza sulla quale non dovrebbe avere peso nessuno dei problemi del passato.  

Anche ora che l’ultima fermata si fa più vicina, della metropolitana etnea su Google Maps non c’è traccia. Facendo una ricerca sulla piattaforma digitale di mappe più consultata al mondo e utilizzata anche come stradario, navigatore e guida al trasporto pubblico locale, compaio dei pin che però sono solo i punti che localizzano le stazioni. Un percorso dinamico, invece, ancora non esiste. «Tempo fa avevamo fatto la richiesta a Google – ricorda Fiore – anche seguendo una procedura piuttosto lunga e complessa. Di recente, abbiamo sollecitato ma – conclude il direttore della stazione appaltante – tra le duemila criticità sinceramente questa non ci è sembrata una priorità».

Marta Silvestre

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