Messina, surfisti nella riserva di capo Peloro Scattano ricerche, ma restano rifiuti e scarichi

La scorsa domenica due surfisti sono stati sorpresi con le loro vele a solcare le acque della riserva naturale di Capo Peloro. Favoriti dal vento di ponente, si destreggiavano a gonfie vele nel lago Faro. La presenza insolita dei due sportivi è stata subito segnalata al personale della riserva, che ha chiamato carabinieri e polizia provinciale, ma i due surfisti si erano già allontanati. Qualcuno però li aveva immortalati e ha trasmesso le foto all’ex Provincia, che ha in gestione il sito. Qualche giorno prima erano state sequestrate delle reti di frodo all’interno della riserva. Questi due episodi hanno spinto l’ente a correre ai ripari. A breve verrà installato un sistema di video sorveglianza che monitorerà continuamente la laguna di Capo Peloro.

Ma la notizia e la foto dei due surfisti ha fatto in breve tempo il giro della rete. Soprattutto ha spinto molti a chiedersi il perché con tanto accanimento si siano cercati i due sportivi e invece si trascuri di bloccare gli scarichi abusivi presenti nel lago. O ancora perché non si provveda alle opere di pulizia del perimetro della riserva naturale, spesso costellata da discariche di immondizia frequentate dai topi. Per non parlare delle barche a motore e del materiale che viene buttato dentro i due laghi.

Domande che si è posto anche il comitato spontaneo sportivi di Messina, che ha organizzato per oggi la manifestazione Vele al lago. «Lo spiacevole episodio dei due surfisti beccati a fare windsurf nel lago di Faro e ricercati per aver violato la riserva naturale ci ha spinto a organizzare un evento per spiegare le nostre ragioni e far capire meglio la nostra idea di sviluppo dell’area», spiega Gianfranco Capillo, surfista e componente del comitato. «Da sportivi siamo convinti che la riserva di capo Peloro vada riqualificata, rispettando l’ambiente e l’ecosistema. Da cittadini, ci aspettiamo che il regolamento della riserva venga rivisto e che si faccia il possibile per farlo rispettare». Con questo spirito è nato Vele al lago. L’appuntamento è per le 11 accanto al lago di Faro. Sono invitati surfisti, sportivi e Messinesi che hanno voglia di far rinascere la città, «ci troveremo per stare insieme, con le nostre vele montate sulla strada per dare colore alla mattinata».

A ricordare che proprio il lago Faro è meta di ricercatori di biologia marina, provenienti dalle diverse università italiane e straniere, che lo utilizzano come laboratorio di ricerca scientifica, grazie alle sue peculiarità che lo rendono unico al mondo è stata l’ambientalista Anna Giordano. L’esponente del Wwf ha ricordato che esiste una normativa che tutela la riserva da oltre 15 anni a difesa anche degli uccelli migratori. «Quell’area – sottolinea – è anche IBA (Important Bird Area), ZPS (Zona a Protezione Speciale) e ZSC (Zona speciale di conservazione, istituzione recente, derivante dal SIC, Sito di Importanza Comunitaria)». «Con tutto il mare che avete a disposizione – chiede l’ambientalista agli appassionati di surf – cosa vi porta a divertirvi in un lago che la legge e la natura hanno destinato ad altro ruolo?». 

Simona Arena

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