Una riunione in prefettura interlocutoria, con il sindaco Renato Accorinti assente. A Messina, arrivata al sesto giorno senza acqua, la tensione sale. E si valuta la possibilità di far arrivare il prezioso liquidi con navi cisterna che raggiungerebbero la città dello Stretto in 24 ore. Ma nessuna decisione è stata ancora presa in merito. La possibilità è rimasta sul tavolo.
A fare le veci del primo cittadino alla riunione convocata con urgenza stamani è stato l’assessore alla Protezione civile Sergio De Cola. Secondo quanto affermato in Prefettura si sta lavorando in queste ore sul doppio fronte: da un lato il ripristino della conduttura di Fiumefreddo, quella colpita dalla frana in territorio di Calatabiano e unica rete attiva che al momento porta l’acqua in città; dall’altro la realizzazione di un bypass per collegare un altro acquedotto, quello dell’Alcantara, proprio con la conduttura di Fiumefreddo. Un doppio canale di approvvigionamento operativo a Messina fino al 2001 ma poi accantonato per motivi economici e di natura politica.
Stamani si è dunque valutata la possibilità di far arrivare delle navi cisterne che andrebbero a rifornire direttamente il serbatoio di torre Bianca che serve la zona centrale della città. Ma i disagi rimangono un po’ ovunque, a causa della frana che si è rimessa in movimento rompendo la prima saldatura della conduttura danneggiata e scombinando i piani annunciati nei giorni scorsi dall’Amam. L’azienda che gestisce l’acquedotto ieri è stata costretta a ricalcolare i tempi previsti per tornare alla normalità: altri cinque giorni. Sul luogo dei lavori si sono incontrati i tecnici di Amam con quelli della Sicilia acque, società regionale. Mentre il deputato messinese Vincenzo Garofalo ha chiesto al governo di intervenire, vista l’emergenza.
In prefettura gli unici politici a farsi vivi sono stati alcuni consiglieri comunali. Secondo Marcello Cannistraci, consigliere della quinta municipalità, «già lunedì diversi presidi hanno dichiarato la chiusura delle scuole fino a venerdì, come se sapessero o avessero intuito che il problema non si sarebbe risolto nei tempi annunciati». Daniela Faranda, capogruppo di Ncd, ricorda come «diverse volte negli ultimi anni in città si sono aperte voragini nell’asfalto a causa di perdite d’acqua, come quella del 2011 in via Nicola Fabrizi. Ho chiesto personalmente – conclude – un censimento delle condutture in città ma il Comune non mi ha ancora risposto, forse perché non esiste».
E si moltiplicano gli appelli dei Messinesi più famosi. Stamani è stato Fiorello con un tweet a portare alla ribalta nazionale il problema: «Non ho ancora visto i giornali – ha twittato – Voglio sperare che la notizia (brutta) che a Messina manca l’acqua da giorni sia su tutte le prime pagine! La situazione è molto grave!». E in mattinata l’hashtag #Messinasezacqua è balzato in testa ai trend topic in Italia, sostenuto dallo stesso showman.
Poco dopo anche l’attrice Mariagrazia Cucinotta dalla Cina ha lanciato un appello: «Nel 2015 – ha detto – non si può lasciare un’intera città senz’acqua per così tanto tempo. Immagino anziani, bambini, persone diversamente abili in preda al panico nel trovare rubinetti vuoti. Per non parlare del danno all’economia locale: chiusi negozi, scuole, università, ecc. Una situazione insostenibile, intollerabile, gravissima che merita attenzione e impegno serio e tempestivo da parte delle Istituzioni a Roma e Palermo».
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