Sarà la procura a fare luce sulla morte di Letterio Ventura, il 53enne messinese trovato privo di vita sul suo letto alle 8 di mattina del 2 agosto scorso. L’uomo alle 18 del giorno prima era andato al Pronto soccorso dell’ospedale Papardo di Messina perché non si sentiva bene. A raccontare quanto successo a MeridioNews è stato il fratello della vittima che ha presentato una denuncia ai carabinieri di Giostra. Come si legge nel documento, «l’uomo aveva la febbre alta a 39 gradi e accusava difficoltà a respirare».
Quando è andato a trovarlo a casa, il fratello gli ha dato un farmaco antinfiammatorio da un milligrammo, proprio perché non riusciva a respirare. Poi lo ha lasciato alle cure delle sorelle con cui la vittima viveva. Poco dopo, però, il fratello è stato di nuovo allertato perché il 53enne continuava a stare male. A quel punto, arriva la decisione di andare al Pronto soccorso dell’ospedale Papardo. Dopo avere fatto il tampone per escludere la positività al Covid-19, l’uomo è stato sottoposto a vari accertamenti che hanno portato alla diagnosi di una polmonite.
Stando a quanto ricostruito dal fratello della vittima nella denuncia, all’uomo è stata somministrata della tachipirina per fare abbassare la temperatura e gli è stata prescritta una cura. Poi è stato dimesso con una diagnosi di febbre e addensamenti polmonari e l’indicazione di una cura da fare a casa. Tornato a casa, l’uomo è stato accudito dalle due sorelle. Ed è stata proprio una di loro, intorno alle 8.05 della mattina successiva, a trovare il fratello morto. La famiglia si è rivolta all’avvocato Giovanni Caroè per chiedere che venga fatta luce su eventuali responsabilità riguardanti la morte del loro parente.
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