Accogliere i turisti che sbarcano al porto di Messina per superare pregiudizi e luoghi comuni. È questo l’obiettivo del progetto AccogliMe che impiega dodici minori stranieri, ospiti del centro Casa Ahmed, nelle attività di accoglienza e informazione turistica dei passeggeri in arrivo con le navi da crociera. Il progetto – siglato tra l’Autorità portuale, il Comune di Messina, la Città metropolitana di Messina, l’Istituto scolastico Jaci e Medihospes Cooperativa Sociale Onlus – coinvolge un gruppo di giovani migranti provenienti da Ghana, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea e Gambia.
Keita, 17 anni, è uno di loro. Ha lasciato il Gambia alla ricerca di un futuro migliore. La fuga e il viaggio estenuante in mare sono stati difficili e il giovane ha più volte pensato di non farcela. Ma, oggi, che ha trovato una famiglia in Casa Ahmed, ha ricominciato a sperare. Demba, invece, originario della Guinea, di anni ne ha 16. Non nasconde l’emozione, mentre racconta a Meridionews l’esperienza a contatto con i crocieristi. «Sono molto felice – dice – perché questa esperienza mi dà l’opportunità di far conoscere ai turisti la città che mi ha accolto e ospita».
«L’iniziativa è nata – spiega Giuseppe Silvestro, operatore di Casa Ahmed e tra i referenti del progetto – da una situazione paradossale: mentre accoglievamo i minori stranieri che attraccavano al porto, sul molo opposto, invece, giungevano gruppi di turisti che sbarcavano dalle navi da crociera. Abbiamo, così, iniziato a chiederci: perché non formare questi giovani migranti ad accogliere i turisti in arrivo al terminal crocieristico, proprio come loro sono stati accolti sullo stesso porto durante lo sbarco?». Il confronto con il Comune, l’Autorità portuale e il servizio turistico crocieristico dà esiti positivi. «L’idea è piaciuta – prosegue l’operatore – e così abbiamo avviato un protocollo d’intesa, in modo tale che tutti gli enti, ognuno con ruoli diversi, potessero prendere parte al progetto».
La formazione, che si è avvalsa del contributo fondamentale di esperti in lingua inglese che francese in servizio all’infopoint di Palazzo dei Leoni, si è incentrata sulle metodologie di gestione dell’accoglienza turistica rivolta ai crocieristi e sulle principali zone urbane di attrazione turistica. Il passo successivo ha visto i ragazzi coinvolti nella simulazione dell’accoglienza di un crocierista in arriva al punto informativo fino all’accoglienza vera e propria. Alla base del progetto, aggiunge Silvestro, «c’è la consapevolezza che la diretta conoscenza dei migranti in arrivo sulle nostre coste possa cancellare pregiudizi e paure, alimentate, soprattutto, dall’attuale clima politico». La speranza è che simili momenti di incontro «possano contribuire – conclude l’operatore – a rafforzare il dialogo con questi giovani migranti, che sono una risorsa».
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