Messina, lo sgombero delle baracche sotto la ferrovia Ma gli alloggi alternativi sono occupati o senza allacci

Allacci mancanti e alloggi occupati non si sa a che titolo hanno fatto slittare lo sgombero delle sei famiglie che abitano nelle baracche di Camaro, sotto il ponte della ferrovia. I primi a dover andare via dei 6.400 residenti nelle baracche distribuiti in viari rioni di Messina. Qui in via Cacciola, domenica sera una perdita della condotta idrica e fognaria, sulla quale sono state abusivamente costruite le baracche, ha provocato uno smottamento del terreno e dei cedimenti strutturali alle casette. 

«Queste strutture sono abusive ed in parte realizzate su luogo che originariamente era suolo stradale», ha scritto il sindaco Cateno De Luca, intervenuto subito sul posto insieme all’assessore alla Protezione civile Massimiliano Minutoli e a personale dell’Amam, la partecipata che si occupa di acqua. «Nessuna struttura con certificato di agibilità e adeguamento statico potrebbe avere cedimenti e non è una perdita che determina i cedimenti. Sono le baracche che sono fatiscenti e senza nessuna struttura di sostegno e non si può vivere in delle strutture che alla minima perdita d’acqua sono a rischio crollo», ha aggiunto De Luca. 

Ieri con un’ordinanza aveva annunciato che avrebbe assegnato alle sei famiglie sfollate le abitazioni già pronte in un lotto di 95 alloggi che si trovano in parte a Camaro, in parte all’Annunziata. Ma non è stato possibile siglare l’ordinanza perché si è scoperto che le case erano prive di allacci di gas, luce e acqua. Per ovviare a ciò, lunedì è stato convocato un tavolo con tutti gli enti interessati per sapere entro quando sarà possibile effettuare tutti gli allacci. Questo venerdì invece sarà pubblicata la graduatoria definitiva degli aventi diritto all’assegnazione degli alloggi

«Non tollereremo più questa cultura dell’occupazione abusiva come è stato fatto in passato – ha chiarito De Luca – già oggi verrà pubblicato un avviso pubblico per individuare una ditta che si occupi della caratterizzazione e dello smontaggio dei tetti in eternit delle baracche. Così nessuno potrà più occuparle».

Per consentire alle sei famiglie di Camaro di dormire tranquilli, l’amministrazione comunale ha quindi trovato sei alloggi temporanei di proprietà dell’Amam, ma si è scoperto che due sono occupati. A spiegare il nuovo intoppo è stato lo stesso De Luca che ieri sera ha raggiunto le famiglie che vivono sotto il ponte della ferrovia. I residenti hanno però deciso di aspettare i nuovi alloggi e di non traslocare temporaneamente. Oggi alle 11,30 il primo cittadino ha incontrato i residenti degli immobili dell’Amam per capire realmente a che titolo alcuni ex dipendenti dell’azienda meridionale acque di Messina, continuino ad occupare gli immobili. In mancanza di un documento o di un atto che li autorizzi a restare, dovranno andar via.

Simona Arena

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