Un gruppo di consiglieri comunali di Messina ha proposto l’istituzione di un registro comunale dei soggetti richiedenti asilo e protezione comunitaria. A presentare la delibera sono stati Alessandro Russo, che è anche il primo firmatario insieme a Massimo Rizzo di LiberaMe, Dario Ugo Zante di Forza Italia e Salvatore Sorbello del Gruppo Misto. «La proposta nasce dalla necessità di superare le previsioni del cosiddetto decreto sicurezza, che escludono dalla possibilità di iscrizione anagrafica i soggetti che richiedono asilo e protezione umanitaria, di fatto escludendoli dal godimento di diversi diritti di cittadinanza che per Costituzione andrebbero garantiti a tutti gli individui che si trovino a qualsiasi titolo sul suolo nazionale».
I consiglieri ritengono inoltre che «l’iscrizione permetterebbe di registrare le presenze dei migranti, assicurando la loro conoscibilità alle istituzioni e il loro percorso di inclusione lontano dallo sfruttamento da parte della criminalità e del malaffare, cosa che – invece – proprio la Legge Salvini paradossalmente causerebbe». Secondo i proponenti «l’articolo 13 del decreto sicurezza conterrebbe delle limitazioni e dei restringimenti dei campi di operatività del diritto di registrazione anagrafica degli stranieri presenti sul territorio nazionale e che, potenzialmente, tale restringimento potrebbe comportare la lesione di diritti soggettivi riconosciuti a tutti gli individui dal nostro ordinamento costituzionale». E fanno notare che «l’iscrizione all’albo, secondo la delibera, dovrebbe essere riservata sia a coloro che siano in attesa della pronuncia della Commissione Territoriale competente, sia per quanti non hanno ancora ottenuto un provvedimento definitivo nell’eventuale ricorso giurisdizionale proposto e che siano stabilmente localizzati sul territorio comunale».
A essere d’accordo con questa proposta è un consigliere comunale che ha lasciato la Lega per passare al gruppo misto, Salvatore Serra: «Tutto parte dal decreto sicurezza che rende invisibili e priva dei diritti fondamentali i richiedenti asilo. Ritengo sia necessario uno strumento che fotografi lo status di tutti coloro che non possono essere definiti irregolari al fine di fornire loro tutto ciò che è giusto. Dalle cure a qualunque altro strumento necessario a rendergli la vita meno drammatica». Spiega di non aver condiviso «con La Lega queste scelte che riguardano la vita delle persone e per questo di aver scelto di lasciare il partito. Sono favorevole all’istituzione di questo registro per due ragioni, una è chiaramente quella umanitaria, l’altra è perché provvedimenti come questo vanno contro una politica nazionale insensata». Di tutt’altro avviso il consigliere leghista Giovanni Scavello: «Un regolamento comunale non può andare contro una legge nazionale».
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