Si tratta di dati non ancora ufficiali, ma la fotografia della raccolta differenziata a Messina e provincia vede il capoluogo fermarsi a 14.7 per cento, l’intero territorio provinciale a 17,78 per cento e le isole Eolie raggiungere il 34.5 percentuale. Dati al di sotto della media nazionale che impone di arrivare al 65 per cento di differenziata.
Un quadro non lusinghiero per la provincia messinese che tanta strada ha ancora da fare sotto questo aspetto. E per capire i ritardi e gli ostacoli che impediscono di far lievitare i numeri della raccolta separata dei rifiuti oggi ha fatto tappa a Messina l’Ufficio speciale per la Raccolta differenziata. Per la prima volta i Comuni messinesi hanno così avuto l’occasione di interfacciarsi direttamente con i rappresentati delle istituzioni regionali che si occupano del settore.
L’Ufficio speciale è stato appositamente voluto dal presidente Rosario Crocetta, dopo le pressioni del ministero, e dall’inizio del mese di ottobre 2016 ha già organizzato nove riunioni in giro per la Sicilia. Dopo Messina, nel pomeriggio appuntamento a Sant’Agata Militello. L’ingegnere Salvo Cocina, capo dell’Ufficio speciale, insieme il suo staff tecnico, ha incontrato sindaci, assessori, responsabili dei settori ecologia, responsabili delle Srr, commissari Ato e i rappresentanti dell’ufficio gare Urega di Messina. È stato possibile esaminare la situazione dell’attuale servizio della raccolta dei rifiuti, Comune per Comune.
Non tutti i centri della provincia hanno però trasmesso la scheda di monitoraggio sulla differenziata richiesta dall’ufficio speciale. Il quadro al momento disponibile vede tra i centri più virtuosi nella zona ionica Santa Teresa di Riva con un picco dell’83 per cento. Il comune è anche dotato di un piano Aro. Sul versante tirrenico troviamo Villafranca Tirrena che gestisce il servizio in house con il 65 per cento, Rometta con il 45 per cento, Saponara che ha un gestione diretta raggiunge il 43, un punto in meno Venetico. Ma a primeggiare su tutti è Reitano, un piccolo paese di collina posizionato tra Mistretta e Santo Stefano di Camastra, che riesce a raggiungere il 94 per cento di differenziata.
Infine brilla Fondachelli Fantina che, anche se si ferma al 45 per cento di differenziata, è però l’unico Comune al momento dotato di un macchinario per il compostaggio di comunità. «È una dotazione importante – spiega Melania Niscita, coordinatrice per Messina dell’ufficio speciale – perché consente di ridurre notevolmente i rifiuti umidi da gettare nell’indifferenziata, oltre a rappresentare in pieno il senso della differenziata con il riciclo dei materiali sul posto».
Cocina anche oggi ha ribadito che, per evitare fraintendimenti e confusione tra i cittadini, «occorre rimuovere fin da subito i cassonetti della differenziata che ho visto arrivando a Messina. Occorre evitare comportamenti incivili. Per farlo bisogna incrementare il porta a porta che è l’unico sistema per far decollare la differenziata».
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