«Naufraga la trattativa col Comune di Messina per un mio concerto, in seguito a questo mio post di qualche tempo fa che mi rende indegno di suonare nella città originaria di mio padre. Non sono ammessi i dissidenti». Questo il post, pubblicato su Facebook ieri pomeriggio, dal cantante Mario Venuti. Destinatario non citato dello scritto il sindaco Cateno De Luca, di cui Venuti aveva parlato a inizio luglio sempre su Facebook. Il primo cittadino ha replicato minacciando querela.
De Luca: «Può venire, ma io non lo vado ad ascoltare»
«Non so perché ce l’abbia tanto con me il signor Mario Venuti! – ha scritto ieri il sindaco – Ho appreso che mi ha riservato degli epiteti senza alcun valido motivo. Pare che ci sia rimasto molto male dal risultato emerso dal sondaggio commissionato dall’Anci sul gradimento espresso dalle comunità nei confronti dei propri sindaci».
Il primo cittadino, dopo avere rivendicato l’essere arrivato secondo nella graduatoria, ha aggiunto: «Chiedo scusa al signor Venuti se il suo sindaco preferito Leoluca Orlando è invece arrivato ultimo in tutta Italia, ma sono le comunità amministrate che esprimono democraticamente la propria opinione». I toni si alzano quando De Luca tira in ballo il post del mese scorso pubblicato da Venuti sul proprio profilo Facebook. «Non posso scusare però il signor Venuti per aver definito il sindaco di Messina un giullare di corte senza alcun motivo, non avendo il piacere di averci mai avuto a che fare – scrive De Luca -. Non volevo querelare il signor Venuti per il post del 6 luglio perché pensavo che fosse ancora alle prese con gli effetti alteranti del lockdown, ma l’odierno ulteriore post che addirittura attribuisce alla mia persona una ripicca nei suoi confronti mi costringe a querelarlo».
Stando a quanto scritto in un commento da Venuti, l’organizzazione del concerto a Messina sarebbe saltata per i contenuti del post del 6 luglio. A rivelarlo al manager del cantante sarebbe stato un funzionario comunale. «Non sono io a occuparmi degli spettacoli e dei cantanti, nessuno me lo ha proposto, né agli atti risulta una richiesta dell’arena di Villa Dante o di altre location per uno spettacolo del signor Venuti – ha risposto De Luca -. Comunque per quanto mi riguarda il signor Venuti è sempre il benvenuto a Messina e può serenamente prendere contatti con l’assessore delegato Francesco Gallo ma io ovviamente non ci sarò a suo eventuale spettacolo perché offenderei tutti i messinesi che democraticamente mi hanno eletto e che oggi si ritrovano dileggiati senza alcun motivo». Infine, la promessa di adire le vie legali. «Avrò il piacere di incontrarlo molto presto in qualche aula di tribunale».
Il post del 6 luglio: «Viene premiata la demagogia»
A inizio del mese scorso, Venuti aveva commentato i risultati della ricerca promossa dall’Associazione nazionale dei Comuni italiani in merito alla qualità degli amministratori. De Luca, che è stato sotto la luce dei riflettori nei mesi di lockdown inscenando proteste e lanciando accuse al governo nazionale che gli sono valse anche una denuncia per vilipendio, si è piazzato al secondo posto, dopo il primo cittadino di Bari. Dall’altro capo della classifica, invece, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
«Cateno De Luca, sindaco di Messina, secondo per gradimento tra i sindaci italiani. Tra gli ultimi invece Leoluca Orlando sindaco di Palermo. Che tristezza – ha scritto Venuti – constatare che viene premiata la demagogia, i modi fracassoni e folcloristici del sindaco sceriffo di Messina, mentre la mente visionaria e appassionata di arte e cultura di Leoluca Orlando viene disprezzata. I miei conterranei secondo me sbagliano di grosso». Nei confronti del primo cittadino palermitano, Venuti non ha lesinato complimenti. «Orlando è persona di grande spessore. Ha sempre fatto scelte coraggiose, a volte impopolari ma ha una visione di futuro che il giullare De Luca non si sogna nemmeno».
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