Messina, il consigliere presidia la discarica per 12 ore «Usati tir della ditta esterna, costano sette volte di più»

Ha trascorso un’intera notte appostato nei pressi della discarica di Pace di Messina per rendersi conto di come avviene lo stoccaggio dei rifiuti e il loro trasferimento nella discarica di Motta Sant’Anastasia. Il consigliere comunale Santi Zuccarello ha scoperto che l’immondizia di Messina viene trasportata soprattutto dai mezzi della società privata, mentre quelli della partecipata del Comune rimangono inutilizzati. Con un aggravio di costi per le casse del pubblico. Secondo i calcoli di Zuccarello, un viaggio con un camion della ditta esterna costa sette volte tanto un viaggio fatto con un tir di Messinambiente

Dalle nove di sera alle nove del mattino, il consigliere, armato di videocamera e bloc-notes, ha trascorso il 10 agosto ai margini dell’area della discarica per vedere con i suoi occhi cosa succedeva. I risultati di quella e altre notti che sono seguite sono state illustrate oggi alla stampa nella saletta commissioni del Comune. 

Zuccarello ha subito proiettato un video che lo ritrae appostato e che riprende le operazioni di trasbordo della spazzatura dai mezzi che la raccolgono a quelli che poi la trasportano in discarica a Motta Sant’Anastasia. «Per 12 ore sono rimasto a monitorare quello che accadeva a Pace. E ho fatto dei controlli anche nei giorni successivi per capire se le dinamiche che avevo notato erano le stesse». Le dinamiche di cui parla Zuccarello sono quelle che «mostrano che i mezzi più utilizzati sono quelli della Seap», la società privata da cui Messinambiente deve noleggiare i camion a supporto dei suoi. 

«Ho subito notato che questi mezzi sono all’interno della piattaforma già a partire dalle 19. Tre ore dopo iniziano ad essere caricati e a mezzanotte partono i primi tre tir della Seap per andare in discarica a Motta – sottolinea il consigliere -. Gli stessi mezzi tornano in discarica a Pace intorno alle 4.30. Vengono nuovamente caricati e ripartono per un secondo viaggio. I mezzi di Messinambiente – fa notare il Zuccarello – vengono caricati solo dopo quelli della Seap. Ho potuto notare che la precedenza viene sempre data a quelli esterni. Questo comporta che partono per primi e rientrano per primi, in tempo per fare un altro viaggio. Ma mi domando: chi decide che i mezzi esterni devono essere caricati prima di quelli in forza alla partecipata e dunque essere impiegati più di quelli interni?». È questa la principale anomalia che nota il consigliere, passato dal Pd a Forza Italia, per poi abbandonare anche quest’ultima.

Zuccaro ricorda quindi che «la Seap è la stessa ditta che finì nell’inchiesta del 2014, che ha portato agli arresti dei vertici di Messinambiente». Conti alla mano, il consigliere sottolinea che la capienza dei tir in forza alla Seap è maggiore rispetto a quelli dell’azienda di via Dogali. «Un loro mezzo può caricare dalle 25 alle 30 tonnellate a viaggio. Una tonnellata costa a Messinambiente 25 euro. Basta moltiplicare questi dati e otteniamo il costo di ogni viaggio: 625 euro. Se poi andiamo a vedere quanto costa un viaggio fatto con mezzi interni scopriamo che il costo scende a 90 euro. Tre tir esterni per sei viaggi al giorno costano a Messinambiente 3.750 euro. Il costo mensile è invece di 115mila euro». 

Zuccarello fa notare inoltre che sulla base di queste somme, da marzo ad agosto, da quando la Seap ha ricominciato a pieno regime a lavorare per la società, sono stati spesi oltre 500mila euro. «E per cosa? – si chiede – Visto che quest’estate Messina è stata sommersa dai rifiuti?». Invece di continuare a spendere queste somme per affidare a terzi il servizio che dovrebbe svolgere Messinambiente, il consigliere si chiede come mai non si è mai deciso di acquistare tir nuovi. «Ho fatto una ricerca aiutato da un amico. Un camion come quello della Seap costa nuovo tra i 120mila e i 160mila euro. Se poi andiamo a vedere l’usato si trovano con un prezzo che oscilla tra i 20mila e i 40mila euro». Con mezzo milione di euro si sarebbero potuti acquistare tre camion nuovi. 

«I mezzi in forza a Messinambiente sono dieci. Il 10 agosto ne ho visti partire solo cinque, di cui uno destinato al trasporto di erba e sterpaglie. Con sette mezzi riusciremmo a garantire il servizio in house, senza ricorrere a ditte esterne». Ha persino abbozzato uno schema dei turni avendo a disposizione 14 autisti, presenti nell’organico della partecipata. «Con doppi viaggi, anche abbassando la media delle tonnellate trasportate che con i mezzi interni è di circa 22 tonnellate, si riuscirebbe a portare in discarica più di 300 tonnellate di spazzatura».

Un’altra stranezza filmata da Zuccarello mostra che la spazzatura viene trasferita dai mezzi di raccolta a quelli del trasporto non solo con il sistema della tramoggia. «I rifiuti vengono stoccati a terra – puntualizza il consigliere – e alla piattaforma di Pace lo stoccaggio temporaneo a terra non è più autorizzato da mesi. Asp e Provincia hanno posto il divieto assoluto dello stoccaggio a terra. Possibile che nessuno sappia niente?». E chiede all’amministrazione Accorinti di verificare come vadano veramente le cose. «Le mie carte e il mio video sono a loro disposizione – conclude -. E lo sono anche per la magistratura, come già successo a febbraio 2014».

Simona Arena

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