Si è chiusa con il rinvio a giudizio di tutti e 34 gli indagati l’udienza preliminare sulla maxi inchiesta avviata nel 2013 che ha visto il sostituto procuratore Antonio Carchietti spulciare i bilanci comunali dal 2009 al 2011. Se per quasi tutti gli indagati il gup Tiziana Leanza ha deciso di far cadere l’accusa di abuso d’ufficio, è invece rimasta quella di falso.
Con il rinvio a giudizio dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, del Popolo delle libertà, dei componenti della giunta, dei consiglieri comunali e dei revisori dei conti di quel periodo verranno approfondite in sede di giudizio le contestazioni del pm Carchietti, ovvero che la falsità dei bilanci esitati durante le varie giunte Buzzanca dal 2009 al 2011. Due le consulenze economiche contabili affidate dalla Procura al perito Vito Tatò che confermerebbero quanto sostenuto dal pubblico ministero. Attestando che il default al Comune di Messina era già in atto nel 2009. Dissesto che secondo Carchietti veniva camuffato negli atti contabili varati proprio dalle giunte Buzzanca. Per l’accusa i bilanci erano falsi anche quando attestavano il raggiungimento del cosiddetto patto di stabilità. Le due perizie al contrario dimostrerebbero come i debiti che venivano celati negli atti contabili per consentire alla macchina comunale di andare avanti, nel tempo hanno solo creato una situazione di collasso delle casse comunali facendo aumentare le tasse ai danni dei cittadini.
Il prossimo 19 maggio i giudici della prima sezione penale del Tribunale dovranno stabilire se sono stati commessi reati nella gestione finanziaria del Comune. Alla sbarra ex amministratori e funzionari comunali. Oltre a Buzzanca, ci sono gli ex assessori Pinella Aliberti, Elvira Amata, Melino Capone, Dario Caroniti, Giuseppe Corvaja, Pippo Isgrò, Salvatore Magazzù, Orazio Miloro, Franco Mondello,Gianfranco Scoglio; i consiglieri Roberto Sparso, Giorgio Muscolino, Giuseppe Rao, Carmelo Santalco; i dirigenti Francesco Aiello, Santi Alligo, che è anche ex segretario generale del Comune, Antonio Amato, Attilio Camaioni, Giancarlo Panzera, Filippo Ribaudo, Ferdinando Coglitore, che è anche ex ragioniere generale, Giovanni Di Leo, Carmelo Famà, Carmelo Giardina, Diane Litrico, Domenico Manna, Giuseppe Mauro, Giuseppe Puglisi, Vincenzo Schiera; l’attuale revisore dei conti Dario Zaccone e gli ex revisori Domenico Donato, Roberto Aricò e Domenico Maesano.
Quaranta miliardi di euro. Sarebbe questo il giro d'affari delle mafie in Italia. Un numero…
Una processione vissuta in preghiera con la sospensione di tutti i segni festosi. Niente banda…
Un uomo, 29enne originario del Bangladesh, è stato accoltellato la scorsa notte a Palermo, nel mercato…
La Polizia, a Catania, ha denunciato un 20enne responsabile del furto di un borsello all’interno…
I carabinieri della sezione Radiomobile della compagnia di Marsala hanno arrestato in flagranza un 35enne…
Un operaio irregolare, originario del Màghreb, è stato abbandonato per strada nell'isola di Panarea, lontano…