Le ruspe oggi hanno abbattuto le case di via D’Arrigo a Messina. Un mese esatto dopo che sono state consegnate le nuove case alle 32 famiglie che ci abitavano. Si procede a tappe spedite nell’azione di risanamento avviata dall’amministrazione De Luca, che ha permesso a 196 nuclei familiari di abitare in case degne di questo nome, abbandonando una volta per tutte le baracche. Una crociata che il primo cittadino di Messina si è intestato ad agosto del 2018 e che, pur non rispettando l’indicazione iniziale che voleva tutti fuori dalle baracche ad ottobre dello stesso anno, ha comunque fatto più di quanto non era stato fatto negli ultimi 30 anni. Ovvero dalla legge 10 del ‘90 con la quale la Regione aveva destinato 500milioni di lire per il risanamento.
Finora 46 alloggi sono stati consegnati a Camaro Sottomontagna il 15 dicembre del 2018 e 50 all’Annunziata il 23 febbraio dello scorso anno. A questi 96 si sommano i cento che il Comune, attraverso i fondi del Pon metro, ha già acquistato dai privati e consegnati agli aventi diritto e alle famiglie delle case D’Arrigo, il cui trasferimento era indispensabile per proseguire con la realizzazione di via Don Blasco. Non è stato possibile ancora demolire quelle di Camaro e dell’Annunziata perché ci sono rispettivamente 77 baracche in una zona e altre 14 nell’altra ancora abitate. Ma si tratta solo di tempo perché il Comune tramite l’Arisme, l’agenzia per il risanamento creata dalla giunta De Luca, ha già pronte altre 130 abitazioni da acquistare.
La Regione, a ottobre scorso, ha sbloccato altri 14 milioni di euro recuperati dalla somma della legge 10/90 che non erano stati spesi. Altri 22 milioni potrebbero arrivare a stretto giro come confermato oggi dall’assessore Marco Falcone presente alla demolizione. «Prima è necessario un passaggio all’Ars, ma stiamo lavorando per trovare altre risorse. Già dalla prossima settimana ci siederemo per erogarne ancora e definire un’opera storica», ha assicurato l’assessore. Oggi De Luca ha anche lanciato la proposta di avviare un progetto di permuta tra Comune e privati per la costruzione di nuovi immobili. Ma come specificato dall’assessore comunale Salvatore Mondello, si tratta di una possibilità per il futuro. Avviando un percorso di ragionamento con i privati «finalizzato alla costruzione della città pubblica secondo forme di partneriato ormai consolidate in altre realtà come ad esempio Bologna o Ravenna. Per farlo bisogna prima cambiare il piano di disciplina del suolo». L’iter burocratico, per un’operazione di questo tipo, dura almeno tre anni.
L’amministrazione De Luca, nel frattempo, sta completando il percorso per ottenere un finanziamento regionale da nove milioni di euro che porterà alla costruzione di 97 appartamenti nel rione Taormina. Qui la demolizione delle baracche è stata completata dall’ex sindaco Renato Accorinti. La proposta era stata presentata ad agosto dal Comune di Messina e il 9 dicembre durante una missione palermitana il team costituito dal sindaco, l’assessore Mondello e il presidente Arisme, Marcello Scurria, ha avuto la conferma che la proposta è risultata conforme ai requisiti richiesti dal bando regionale. Alla somma messa a disposizione dalla Regione, il Comune dovrà aggiungere un cofinanziamento da 2 milioni di euro che porterà alla realizzazione di 69 alloggi da 80 metri quadrati e di altre 28 residenze speciali di 40 metri quadrati.
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