«Chi è entrato a rubare sapeva dove si trovava la falegnameria». Sembra non avere dubbi Anna Maria Garufi, la presidente di Lelat (Lega lotta aids e tossicodipendenze). Qualcuno è entrato nella ex scuola Carlo Meo nel rione Mangialupi di Messina e ha fatto razzia dei piccoli arnesi presenti, ma ha anche portato via la motozappa che era stata già rubata una prima volta.
Amarezza e tristezza sul volto della psicologa che da decenni guida la Lelat. «Basta guardare con quale accanimento hanno scardinato dal muro il cancello che porta alla falegnameria per capire che sapevano cosa ci fosse dietro questa porta – dice Garufi a MeridioNews – Il danno che hanno fatto è enorme. La falegnameria è inutilizzabile. A breve sarebbe partito un piccolo progetto di coltivazione nella serra che, senza quell’attrezzo, è impossibile da realizzare».
La polizia scientifica ha già effettuato un sopralluogo e sotto esame sono finiti anche i filmati ripresi dalle telecamere di video sorveglianza. «Moralmente per me il dispiacere è più forte perché chi è entrato conosceva la casa – prosegue – probabilmente si tratta di qualcuno che da questa casa è passato. Questo è un dolore più grande perché di solito i ragazzi che sono stati da noi sono sempre stati solidali».
La Lelat in passato ha subìto altri furti ma da quando si trovano a Mangialupi non era mai successo nulla di così eclatante. Il sospetto di Garufi è che ad agire possa essere stato forse qualcuno dei ragazzi che, nell’ultimo anno, è stato allontanato dalla struttura terapeutica. «Ne abbiamo buttati fuori una decina perché pensavano solo di stare qui per evitare il carcere e non volevano seguire il programma – conclude – Non abbiamo mai avuto problemi in questo quartiere e siamo stati un aiuto anche per le famiglie, le mogli e i bambini».
Saputo del furto, il mondo dell’associazionismo si è mobilitato. Da Addiopizzo al Cesv non sono mancati gli attestati di solidarietà e anche la terza circoscrizione ha lanciato un invito ai messinesi per aiutare la Lelat. Una solidarietà concreta che consenta di ricomprare tutto quello che è stato rubato e di far ripartire presto i progetti e i laboratori.
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