Trentasei lavoratori in nero sono stati trovati in una residenza sanitaria assistita in provincia di Messina. L’accertamento delle Fiamme gialle è stato fatto in uno dei luoghi che, in questi mesi di pandemia, si è rivelato più sensibile ai contagi. Dalla documentazione è emerso che, tra il 2016 e il 2020, su 40 lavoratori, soltanto quattro avevano un regolare contratto.
Per gli investigatori ciò sarebbe stato deciso dall’amministratore della struttura per risparmiare in termini di versamento di contributi previdenziali. Dalle indagini è emerso anche che il titolare impediva ai lavoratori qualsiasi forma di riposo durante l’orario di lavoro e anche di socializzare tra loro, compreso lo scambio dei numeri di telefono. I turni notturni venivano effettuati da un solo lavoratore, che doveva occuparsi non solo di accudire gli anziani ma anche del lavaggio e della stiratura dei lenzuoli.
I finanzieri hanno contestato sanzioni per oltre 130mila euro, oltre alle somme dovute per le ritenute fiscali e previdenziali.
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