Era un piano studiato nei minimi dettagli, ma qualcosa è andato storto perché la banda del buco che ha tentato di svaligiare la gioielleria Aliotta di via Garibaldi, a Messina, non è riuscita a portare a segno il colpo che aveva ideato. Anziché finire sopra il caveau, i ladri hanno aperto un buco sopra una delle vetrine. A quel punto hanno desistito, probabilmente si sono accorti dei sofisticati sistemi di allarme presenti. «Quando la banda si è accorta che c’erano dei sensori a infrarosso e delle telecamere installate nel corridoio hanno capito che non potevano calarsi perché la loro presenza sarebbe stata segnalata», racconta Giuseppe Aliotta, il titolare della gioielleria.
Ad accorgersi di quanto successo è stato ieri mattina, poco prima dell’apertura, proprio il proprietario. Sul pavimento c’erano dei calcinacci e alzando gli occhi ha scorto i buchi sul soffitto. Come ricostruito dallo stesso titolare e dai carabinieri giunti sul posto i ladri hanno sfruttato un’intercapedine che conduce direttamente alla controsoffittatura del negozio. Vi si accede dalla scala del palazzo accanto. Qui la banda con ogni probabilità si è introdotta nel fine settimana e ha cominciato ad effettuare lo scavo. Probabilmente hanno cominciato a lavorare già venerdì sera agendo indisturbati.
Nel palazzo ai primi piani non abita nessuno. Una volta dentro il lucernaio potevano agire senza farsi vedere, ma i loro calcoli non sono stati corretti e hanno dovuto abbandonare il proposito. Mesi fa il palazzo è stato oggetto di lavori di ristrutturazione. Le indagini potrebbero, condotte dai carabinieri, proprio cominciare da li.
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