Messina, De Luca vieta di giocare a carte in piazza Anziani: «Ci dia una stanza dove poter continuare»

È stata una delle piazze di Messina in cui, durante la sua campagna elettorale, Cateno De Luca ha incontrato le persone e ascoltato cosa avevano da chiedere. Da oggi qui «non si gioca più a carte fino a quando non impariamo a essere civili e la polizia municipale dovrà sanzionare i trasgressori». Lo ha stabilito il sindaco rispondendo così alle richieste di quanti volevano più decoro e pulizia in piazza XX Settembre

Un mese dopo la sua elezione a sindaco, è scattato il blitz. A essere presi di mira sono soprattutto gli anziani, colpevoli di giocare a carte e lasciare cartoni in giro. In quello che è un loro punto di ritrovo, gli anziani sono soliti utilizzare come cuscini gli scatoloni stoccati dal supermercato lì vicino, in attesa che vengano conferiti per la differenziata. 

«Peccato però che quando finiscono di giocare, non si premurino di rimetterli a loro posto – commenta piccata la signora Giovanna – Hanno tirato troppo la corda. Non porto i miei nipotini a giocare in piazza perché è diventata una discarica». E anche un vespasiano a cielo aperto. «Più volte girando l’angolo per andare a fare la spesa mi sono imbattuta in qualcuno che faceva la pipì negli angoli – racconta Stefania, studentessa che abita nei paraggi – e la puzza, soprattutto ora d’estate, è insopportabile».

Il sindaco De Luca per arginare questo malcostume ha stabilito che da oggi chi verrà sorpreso a giocare verrà multato. La decisione ovviamente ha suscitato polemiche per chi in quella piazza era solito trascorre qualche ora in compagnia degli amici. «Ha ragione che abbiamo esagerato – dice il signor Pippo – ma che ci venga data una stanza dove poter continuare a giocare, magari in una struttura attrezzata con dei bagni». 

Di parere diverso il signor Antonio che non gioca più da tempo in piazza XX Settembre perché contrario al comportamento di molti altri anziani. «Sono un nonno come molti di loro e non trovavo giusto che si andasse a fare pipì negli angoli, o si gettassero cartoni e bottiglie dove capitava prima – spiega – adesso potrò portare di nuovo i miei nipoti a giocare. Spero aggiustino anche gli scivoli e l’altalena che qualche vandalo ha distrutto». 

A garantire la pulizia, fino a qualche tempo fa, era un solerte netturbino che «pensava a raccogliere i cartoni e le bottiglie che noi ed altri lasciavamo -raccontano gli anziani – Ora però, purtroppo, è andato in pensione». Ma la spiegazione fa scattare la rabbia del signor Carmelo: «Che c’entra il netturbino? Qui è una questione di educazione. Non devono essere gli altri a pulire, ma voi a non sporcare. Questa piazza è casa vostra come la mia, e non devo privarmene perché voi siete maleducati». La decisione del primo cittadino probabilmente verrà revocata. Sempre su Facebook scrive: «Quando tutti impareranno a essere civili ed evitare di pisciare tra le panchine e nelle aiuole, ne riparliamo!».

Simona Arena

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