I tempi del consiglio comunale non sono i tempi di Cateno De Luca. Ecco perché il sindaco di Messina, dopo lo strappo consumatosi durante una seduta del civico consesso la scorsa settimana e dopo la pausa che si è preso lontano da tutto e da tutti, ha deciso oggi di proporre delle modifiche per snellire le procedure di discussione e approvazione delle delibere in consiglio, ma non solo. Il primo cittadino ha anche previsto nella sua proposta il taglio delle sedute improduttive e lo stop alle sedute fantasma.
Ecco quindi «una proposta di modifica del regolamento consiliare che entro mercoledì 5 settembre trasmetterò alla presidenza del Consiglio comunale per essere immediatamente esaminata», scrive come sempre su Facebook. E a decidere l’eventuale modifica sono gli stessi consiglieri. Cinque le proposte di modifiche. La prima prevede che il tempo per esaminare e votare una delibera in commissione non superi la settimana, ed un’altra settimama la si impieghi per esaminarla e votarla in consiglio comunale (per il bilancio e per la pianificazione urbanistica raddoppio dei termini). Chiede inoltre che le commissioni consiliari si concludano con una decisione espressa, evitando quindi di proseguire con quello che definisce «il malcostume del numero legale presunto e distribuzione di gettoni di presenza senza aver prodotto nulla per la comunità».
Sempre in tema di gettoni di presenza De Luca chiede che la diaria non venga prevista per i consiglieri che rimangono qualche minuto e poi scompaiono all’atto della votazione. Tra le modifiche c’è anche quella di concordare con il sindaco e la giunta la data ed orario della seduta. Solo così la giunta potrebbe essere sempre presente. Infine propone la diretta streaming delle sedute di commissione e consiglio comunale, «così la comunità può controllare direttamente ad in tempo reale come lavoriamo nel palazzo municipale».
Nel suo post De Luca conclude: «Il sindaco e la giunta comunale devono dettare i tempi dell’amministrazione attiva e se qualcuno pensa di stravolgere questo principio in nome della democrazia agisce contro la comunità. La buona politica è decisione e non capisco perché i consiglieri comunali devono studiare le delibere in aula e non invece fuori dall’aula. Posso farmi cuocere a fuoco lento da un consiglio comunale abituati ad esaminare ed approvare una delibera al mese?».
La battaglia è sempre figlia dello scontro in atto per la costituzione dell’Agenzia per il risanamento di Messina, necessaria affinché la Regione accrediti le somme utili alla riqualificazione delle baracche. «Non accetto di essere prigioniero dei non tempi del consiglio comunale: 25 giorni per studiare e comprendere una banale delibera di costituzione dell’agenzia per il risanamento di Messina con due sedute di commissione e due sedute di consiglio comunale (se andrà bene martedì!)».
Il presidente del coniglio comunale Claudio Cardile si è detto disponibile «a discutere la modifica. Era in programma – spiega – vedremo quali sono le proposte del sindaco e le valuteremo». E gli fa eco anche il vice presidente vicario Nino Interdonato, sottolineando che «occorre comunque confrontarsi per vedere quali correttivi apportare». Massima disponibilità al dialogo quindi, ma senza fretta.
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