È stato condannato a sette anni di reclusione e al pagamento di centomila euro di multa il giudice Gaetano Amato, arrestato nei mesi scorsi con l’accusa di pedopornografia minorile. Il suo arresto scattò a conclusione di un’indagine su una rete di pedofili partita da Trento. La pesante condanna è stata decisa dal gup Salvatore Mastroeni che ha disposto una pena minore rispetto a quella chiesta dalla Procura. Nove anni e quattro mesi di reclusione più 149mila euro di multa era stata la richiesta dell’accusa.
Amato è stato arrestato nella sua casa di Messina. Doveva difendersi dall’accusa di aver ripreso col cellulare due ragazzine minori di 16 anni e di aver diffuso le immagini in rete. Avrebbe anche scaricato da internet materiale pornografico con foto di adolescenti destinato alla diffusione. Il giudice partecipava a chat con altri soggetti interessati allo scambio di foto hard di ragazzine. Ad Amato si contesta anche l’avere palpeggiato una delle adolescenti riprese.
Dopo l’arresto, il magistrato messinese, che era in servizio a Reggio Calabria, è stato sospeso dalle funzioni e dallo stipendio ed è sottoposto a un procedimento disciplinare che potrebbe determinarne la radiazione. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Messina Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Giovannea Scaminaci e dal pm Roberto Conte.
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