In piena crisi finanziaria al Comune di Messina, e con una città invasa dai rifiuti per lo stop alla raccolta disposto in occasione del ponte del 25 aprile, si scopre che Messinambiente, la partecipata che gestisce il sistema rifiuti in città, ha acquistato 34 nuovi mezzi per effettuare la raccolta differenziata. Sono costati oltre cinque milioni di euro, ma nessuno li ha mai visti circolare perché sono fermi da cinque mesi in un parcheggio di Acireale.
Il perché è presto detto: mancano i soldi per la copertura assicurativa. Lo ha denunciato il commissario liquidatore della società di via Salandra, Giovanni Calabrò. «Grazie a dei fondi dedicati, cinque mesi fa, abbiamo acquistato 34 mezzi, camion e camioncini, nuovi di zecca. Quattro milioni e duecentomila euro li ha messi la Regione, 900 mila euro li ha messi Messinambiente, cioè il Comune e quindi tutti i messinesi». Come spiegato dall’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua «dovevano servire per effettuare la raccolta differenziata. Assieme ai mezzi abbiamo acquistato anche 30mila cassonetti di varie dimensioni per la raccolta di vetro, carta, cartone e lattine».
Se i contenitori per la differenziata sono a Messina e aspettano di essere distribuiti ai cittadini, i veicoli da cinque mesi sono fermi nel parcheggio privato di Acireale. Quello della ditta che li ha venduti, e che ha acconsentito a custodirli per il tempo necessario a risolvere il problema relativo alla mancanza di copertura assicurativa, per cui servono circa 70mila euro. La mancanza di liquidità nelle casse del Comune è direttamente correlata alla mancata approvazione de bilancio previsionale del 2015. In attesa che il documento venga approvato, tutti i servizi legati alla macchina amministrativa di palazzo Zanca sono fermi. E anche i mezzi restano fermi e la raccolta differenziata, che avrebbe dovuto coprire interamente due quartieri non può partire. L’immondizia invece continua ad accumularsi.
Il commissario di Messinambiente Calabrò, alle prese con il pagamento degli stipendi, con in cassa poco più di 700 euro e in attesa di vedersi accreditare 1 milione e 400mila euro frutto di una vecchia transazione, ha lanciato un appello agli imprenditori o a chiunque avesse a cuore la città chiedendo di pagare le polizze e consentire «di far partire la differenziata». Ma fino a oggi nessuno ha risposto. E nei cassonetti della città si continuano a riversare 280 tonnellate di rifiuti al giorno.
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