I carabinieri che lo hanno arrestato lo hanno definito un insospettabile. Ma proprio lui, un giovane 22enne piromane, è stato incastrato grazie alle immagini delle fiamme appiccate che condivideva con gli amici. È stato fermato la scorsa domenica perché ritenuto responsabile di alcuni degli incendi che, tra la fine di agosto e i primi di settembre di quest’anno, hanno letteralmente mandato in fumo decine di ettari di bosco, oltre ai cassonetti della nettezza urbana, nei comuni di Piraino e Gioiosa Marea.
Sono state proprio le indagini condotte dai carabinieri dopo quest’ultimo incendio, a consentire ai militari di attribuire al ragazzo, non solo le fiamme appiccate ai cassonetti, ma anche quelle che hanno scatenato altri quattro incendi che, a partire dalla fine di agosto, hanno distrutto la vegetazione nei due Comuni tirrenici il cui paesaggio è stato deturpato e dove è stata messa gravemente in pericolo l’incolumità di persone, edifici e strutture turistiche.
Quando i carabinieri lo hanno fermato gli hanno sequestrato accendini, inneschi e liquido infiammabile, che custodiva nella sua auto. Sotto chiave è finito anche il cellulare, su cui gli investigatori hanno rinvenuto fotografie e video di alcuni degli incendi che hanno devastato l’area di Patti nel corso dell’estate e commenti audio, talvolta anche di scherno, sull’andamento degli incendi e sull’operato delle forze dell’ordine impegnate nello spegnimento. Immagini e audio che il giovane poi condivideva con amici e conoscenti su diverse chat.
Oggi il fermo è stato convalidato e contestualmente il gip di Patti, su richiesta del pm Luca Melis, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti del 22enne.
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