A DIFFERENZA DEL TRAM, L’IMPATTO DI QUEST’OPERA SULLA VITA DEI CITTADINI E’ DI GRAN LUNGA MINORE. E IL SERVIZIO DI TRASPORTO E’ MOLTO PIU’ RAZIONALE E NON INTRALCIA IL TRAFFICO. E SI REALIZZA IN UN ANNO INVECE CHE IN DIECI ANNI!
Mentre Palermo si attarda sulla metropolitana, creando incredibili disagi ai cittadini, il mondo va avanti. Proponendo, per il trasporto pubblico, soluzioni razionali e di minore impatto ambientale.
In tante città del mondo – come racconta un articolo pubblicato su la Repubblica – si punta, ad esempio, sulla funivia. Alla fine, è sempre una tecnologia di un secolo fa, come del resto la metropolitana. Ma con un impatto minore sulla vita di una città. (foto tratta da visitatebarcellona.it)
A Palermo, invece, si sta realizzando un’opera pubblica dall’impatto tremendo sul traffico e sulle abitazioni. Basti pensare ai disagi con i quali, ormai da mesi, i cittadini debbono fare ogni giorno i conti. Soprattutto coloro i quali abitano nei pressi dei luoghi dove sono in corso i lavori.
Per non parlare delle cause civili che quest’opera provocherà. Eh già, perché i lavori, con gli scavi e i movimenti di terra, hanno creato problemi a tanti palazzi. In alcuni casi, anche lesioni. Da qui i probabili contenziosi.
Per avere che cosa, in cambio? Un treno che attraverserà le vie della città, con un aumento del traffico e, di certo, degli incidenti. Perché nelle città dove operano i Tram cittadini di superficie, si sa, non mancano certo gli incidenti.
A dimostrare che Palermo, in materia di trasporto pubblico dei passeggeri, va indietro invece di andare avanti, è la storia.
Nel capoluogo dell’Isola la metropolitana di superficie ha operato per decenni. La realizzò la società Italo Belga circa un secolo fa. E restò operativa fino agli anni ’50, quando venne trasformata in filobus. Per poi essere smantellata dagli anni ’60 in poi per fare posto ai mezzi gommati
dell’Amat.
Oggi, per l’appunto, torniamo indietro. Riproponendo una tecnologia che non è sbagliata perché vecchia, ma perché non è la più funzionale. Sta provocando, come già ricordato, enormi disagi oggi. E invaderà la città, là dove sarebbe stato molto più razionale una campagna di promozione della bicicletta e, perché no?, magari la stessa funivia.
Non sarebbe stato sbagliato, anche a Palermo, “trasferire buona parte degli spostamenti a qualche decina di metri da terra”, piuttosto che martoriare le strade e i palazzi con lavori pesantissimi.
La funivia sarebbe stata più ecologica, più economica, più semplice da gestire. E, perché non dirlo?, molto più bella del Tram.
In tante città del mondo, come già ricordato, si punta sulla funivia. E dire che, da noi, qualche esempio non manca: come la funivia che collega Trapani con Erice.
Tra le altre cose, le funivie si realizzano in tempi rapidi. A patto, ovviamente, che il percorso non preveda ostacoli particolari. Per realizzare 5-6 chilometri di funivia bastano dieci mesi di lavori a basso impatto ambientale. Mentre a Palermo – anche questa è storia – il dibattito sul Tram va avanti da oltre un quindicennio. Mentre i lavori, se tutto andrà bene, saranno completati tra dieci anni. Una totale follia.
Parliamo tanto di sprovincializzare Palermo. Bene, a proposito di trasporto pubblico, prima di imbarcarci in questa metropolitana di superficie, scassando strade, distruggendo alberi (gravissimo l’avere eliminato gli alberi di via Nortarbartolo!) e incasinando la vita dei cittadini sarebbe stato opportuno dare un’occhiata a quello che succede nel mondo.
Ci saremmo accorti, ad esempio, che città come La Paz, Tolosa, Groningen, Lagos, Amburgo, La Mecca stanno puntando sulla funivia. Ad Ankara è in corso di realizzazione, leggiamo sempre su la Repubblica, “un vero e proprio reticolo di linee aeree che anche nella mappa ricorda a tutti gli effetti la tipica ragnatela di un efficiente sistema di metropolitane”.
Anche Londra si è dotata di una linea di funivia che sorvola il Tamigi. Un’opera inaugurata in occasioni delle Olimpiadi del 2012.
La funivia come trasporto pubblico cittadino, insomma, si diffondendo nei cinque Continenti, mentre noi, a Palermo, torniamo ai primi del ‘900.
Non sarebbe stato più logica una funivia da Monreale a Porta Nuova e, magari, fino a Porta Felice? E quale soluzione migliore della funivia per liberare il Parco della Favorita dalle automobili?
Siamo più bravi di loro? Ne dubitiamo. Va detto, per onestà di cronaca, che la funivia cittadina, almeno fino ad oggi, non ha avuto molto successo anche nel resto d’Italia. E questo pur avendo a disposizione un’azienda come la Leitner che insieme agli austriaci della Doppelmayr si divide il mercato mondiale del settore.
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