McDonald’s, 3000 per 10 posti a Catania «Non è più solo un part-time per studenti»

Dei quasi tremila curricula di giovani catanesi che sono stati caricati sul sito di McDonald’s ne sono stati selezionati un centinaio. Per l’esattezza, sono 102 i ragazzi di Catania e dintorni che questa mattina, in piazza Stesicoro, hanno sostenuto un colloquio individuale con i responsabili dell’azienda, sperando di essere tra i dieci che si saranno guadagnati un contratto a tempo indeterminato. Tra una settimana scopriranno se entreranno a far parte dello staff che lavorerà nel nuovo fast-food, il quinto in città, che aprirà al centro commerciale Porte di Catania ad agosto e sarà grande circa 550 metri quadrati, per un totale di 120 posti a sedere.

Candidati giovani, giovanissimi, – l’età media è 23 anni – con un diploma d’istruzione superiore in tasca, alla disperata ricerca di un posto di lavoro. Non solo per disperazione, ma anche per passione: come Simone Celano, 26 anni, che sta per laurearsi all’Accademia delle belle arti: «Ma da grande voglio lavorare nella ristorazione», sorride. La maggior parte dei candidati ne è certa, vuole fare carriera all’interno di McDonald’s. Non tutti, però, non hanno un altro sogno nel cassetto: Eleonora La Spina, 21 anni, vuole fare la hostess, ma nel frattempo non disdegna un posto in fast food: «Mi impegno in tutto quello che faccio, sono un’ottima candidata e sono sempre molto ambiziosa», dice, non disdegnando un futuro da store-manager per la multinazionale.

«Il turn-over dei dipendenti negli ultimi due anni si è azzerato», racconta Pietro Vadalà, gestore di tutti i McDonald’s etnei. «Abbiamo sempre avuto sia dipendenti a tempo pieno, intenzionati a fare carriera nei negozi, sia studenti che lavoravano da noi part-time per mantenersi agli studi – racconta – Ma adesso la tendenza si è invertita e chi lavora con noi di solito resta». Colpa della crisi, probabilmente: «La sentiamo anche noi».

«Tipicamente siamo una porta d’entrata nel mercato del lavoro», spiega Stefano Dedola, direttore delle risorse umane della filiale italiana del colosso statunitense. «Il percorso tipo prevede l’inizio nella crew, poi il ruolo di supervisione, di manager e di store manager, in cui ti occupi di gestire decine di dipendenti e il fatturato di un ristorante, una bella responsabilità – afferma – Abbiamo store manager che hanno iniziato da noi intorno ai 20 anni e hanno fatto carriera molto in fretta, ma la media prevede di ottenere ottimi risultati entro i 35, 36 anni».

Luisa Santangelo

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