Un risarcimento di centomila euro per danni ambientali e biologici. È quanto è stato riconosciuto a Maurizio Ciaculli, l’imprenditore agricolo di Vittoria che ha ricevuto numerose intimidazioni e che ha denunciato la Lidl e il gruppo Napoleon, vicende contorte per le quali sono stati aperti due processi, uno per le minacce di un esponente della cosca mafiosa, e l’altro contro la nota azienda della Grande distribuzione.
«A distanza di quattro anni, solo dieci giorni fa mi è stato assegnato un indennizzo per danni ambientali permanenti di 38 punti – spiega a MeridioNews Ciaculli – ovvero per tutte le vicende che mi sono accadute, per le pressioni ricevute, e per tutte le denunce che ho fatto in questi anni». All’imprenditore è stata riconosciuta la legge 44 del 1999, che elargisce una somma di denaro ai soggetti danneggiati da attività estorsive. Ai danni ambientali vanno aggiunti quelli biologici per «lo stress, gli stati d’ansia e la perdita di peso riconosciuti nel referto della psicologa».
Un indennizzo è stato elargito anche ai soci della ex Cng Srl, «l’azienda, purtroppo fallita, con la quale abbiamo fatto la denuncia contro la Lidl. Sono stati ritenuti vittime – racconta l’imprenditore – dei danni legati alla mancata produzione». A differenza di Ciaculli, che sarà risarcito per i danni subiti sulla sua persona, «riceveranno dei fondi che dovranno essere investiti per l’avvio di una qualsiasi attività economica e rendicontanti entro un anno allo Stato. Naturalmente – sottolinea l’uomo – sono delle somme che non compensano il danno causato all’azienda, però un grande passo avanti è stato fatto grazie in particolare al nuovo Prefetto di Ragusa».
Dello stesso parere anche Giuseppe Nicosia, legale dell’imprenditore, che a MeridioNews dichiara: «Ci sembra di essere arrivati a un risultato utile, su cui si è lavorato da anni, anche se non è per nulla soddisfacente in quanto non paragonabile al danno subito da Ciaculli e a quanto dovrebbe fare un governo e un ministero per sostenere chi denuncia il racket».
Intanto, oggi alle ore 15, Ciaculli è comparso davanti alla Commissione Antimafia Sicilia, per parlare di agromafie nella Regione e non solo. «Nonostante le intimidazioni subite da Giacomo Iannello, esponente della criminalità locale che mi aveva intimato di ritirare le mie denunce per non andare a processo – ricostruisce Ciaculli – non sono stato sottoposto ad alcune protezione». Oggi Iannello si trova in carcere per omicidio ma, denuncia l’imprenditore, «in giro ci sono i suoi picciotti, e io ho una famiglia da salvaguardare». Per queste minacce è stato aperto un processo a parte. «In commissione farò nomi e cognomi degli esponenti di Cosa nostra infiltrati nella grande distribuzione organizzata, e parlerò anche del sistema commerciale di Vittoria».
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