La sua pagina Facebook da oltre
180mila follower non rende giustizia al fenomeno che da Palermo ormai supera i confini dell’isola ma, soprattutto, spopola sui social con i suoi assaggi tra le bancarelle e le tradizionali botteghe. Si tratta di Masino Zummo. Definirlo un semplice influncer del cibo sarebbe riduttivo: Zummo con i suoi «mu mangiu o non mungiu» (me lo mangio o non me lo mangio), un «aggratis!» e un «maaah» condisce le dirette social in cui dimostra sorpresa e apprezzamento per i piatti che gli offrono gli ambulanti e i titolari dei negozi che va a visitare. Tra le strade del centro storico, la Vucciria e Ballarò, e nei vari posti della provincia, dove resistono ancora locali che realizzano piatti a base di pesce, tavola calda o il tipico pane con la milza o le tipiche stigghiole, tra tutti, che Zummo fa conoscere «a tutto il mondo», come dice durante i video, in cui tra un assaggio e l’altro saluta chi commenta le sue dirette. Tutto con il semplice aiuto di un operatore «aggratis». Ormai è diventata un’istituzione, con la gente che per strada lo saluta e chiede foto e video insieme a lui, come ha raccontato lo stesso Zummo a Radio Fantastica, durante la trasmissione Tuttapposto, condotta da Antonella Insabella.
«
Sono contento per come si sia trasformato tutto questo. La gente mi vede per strada, mi saluta, mi riconosce – afferma Zummo – Ma io rimango quello di sempre. La cosa più bella è quella di far conoscere la mia Palermo e soprattutto la Sicilia». Delle sue radici palermitane, tradite dalla sua parlata, Zummo non ne fa una questione di campanilismo. L’influencer, infatti, ha realizzato i suoi video, con addosso le sue magliette stilizzate che lo ritraggono e riportano i suoi tormentoni, passeggiando anche per Catania e Napoli, promuovendo sempre i cibi tipici e le specialità locali. «Durante le dirette non mi seguono soltanto i siciliani sparsi per il mondo», sottolinea. Gli affezionati che salutano «Masino» si trovano anche fuori dall’Italia. Ma com’è nato il fenomeno Zummo? «Nel 2017 si era diffusa la notizia che volevano eliminare chioschetti e bancarelle – prosegue Zummo – Non ero d’accordo, perché questi fanno da coreografia alle nostre città. Così ho pensato di fare un video intitolato “colazione a Ballarò” dove ho iniziato esprimendo la mia sorpresa per la notizia con il «maah». Da quel momento è successo di tutto: mi hanno chiamato le radio, le Tv. Per me era una cosa normale, mi sono divertito, e lo faccio anche oggi».
Da quel momento, Zummo, insieme agli amici e
ai «cucinuzzi» – commercianti e amici che gli fanno assaggiare le loro specialità – comincia a collezionare dirette in cui fa il pieno di follower, fino a decidere di uscire dalla Sicilia. Il suo video realizzato a Napoli ha raggiunto quasi 10 milioni di visualizzazioni su Facebook. Man mano ha finito per affinare sempre di più la tecnica davanti alla telecamera. Zummo è presente anche su YouTube – nel suo canale da 47mila iscritti – i video li monta lui stesso, su Instragram e su TikTok. Le differenze tra cibi e modi di dire siciliani per lui non sono un problema: «Arancino o arancina? Non c’è differenza. L’importante che sia buono. La Sicilia è tutta bella».
Un tormentone che coinvolge tutti, grandi e piccoli. I messaggi di Zummo arrivano ai bambini, attraverso i genitori. «Fanno vedere i miei video alloro per stimolarli a mangiare – dice – Devo ringraziare chi mi segue e un piccolo ringraziamento va a
Gianfranco Lo Piccolo – l’amico che spesso lo aiuta durante le dirette, ndr – che mi dice ogni giorno che sono seguitissimo». Ma Zummo non si fermerà alle dirette. Tra i prossimi progetti è prevede di realizzare un sito internet «dove si possono trovare i miei gadget, ma anche i consigli sui locali dove andare a mangiare. Nel frattempo – conclude – continuerò a fare video sulla nostra bella Sicilia: che è qualcosa di unico».
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