Mascalucia, parla il candidato del M5s Salerno «Cresciuti negli ultimi anni. Pronti a governare»

L’esperienza da professore di Filosofia al liceo Concetto Marchesi e, adesso, l’ambizione di amministrare Mascalucia. Alessandro Salerno è il nome che ha compattato il Movimento 5 stelle nel Comune pedemontano. Per riuscirci dovrà vedersela con tre sfidanti e il loro esercito di candidati al Consiglio comunale. A infiammare la competizione elettorale anche il ritrovamento, nel giorno della presentazione della candidatura, delle testa di un gallo mozzata davanti la casa del professore. Uno dei temi caldi della campagna elettorale sarà sicuramente la gestione di Mo.se.Ma, società dei rifiuti che, in virtù di numerose proroghe, ha in mano il servizio di raccolta dei rifiuti. 

Cinque anni di opposizione e il Movimento 5 stelle non è più una novità a Mascalucia. Com’è stato il vostro avvicinamento a questo appuntamento elettorale?
«In questi cinque anni siamo cresciuti molto, soprattutto grazie all’azione della nostra consigliera Agata Montesanto, che in consiglio ha presentato centinaia di mozioni e di proposte su tutti i problemi di Mascalucia. Da oltre due anni, inoltre, il meetup si è ampliato con il contributo di decine di cittadini e si è aperto alle migliori professionalità del territorio. In questo modo, ha potuto elaborare un programma amministrativo molto ricco e articolato, che può essere consultato sul nostro sito www.elezionimascalucia.it. L’esperienza politica e la maturazione sociale ci consentono di dire che siamo pronti per dare una svolta positiva al nostro paese».

Quali sono i punti che le stanno più a cuore del suo programma? 
«Il nostro programma si incentra su due manifesti, uno relativo alla salute e al benessere, l’altro allo sviluppo sostenibile e all’innovazione. Che sono strettamente interconnessi, perché non si può pensare di trasformare un paese lasciato per decenni nel degrado e nell’abbandono solo con qualche azione eclatante. Il nostro programma è costituito da un insieme di azioni coordinate e articolate secondo precise priorità, che progressivamente innalzeranno la qualità della vita di tutti i cittadini. Se però devo indicare i punti che mi stanno più a cuore, indicherei la rifunzionalizzazione del centro storico, con una grande area pedonale, che ridia ai cittadini il piacere di vivere il paese, senza percepirlo come una via di transito per Catania e dintorni; la risoluzione del problema dei rifiuti e del decoro urbano con l’innovazione radicale di tutta la gestione; la realizzazione di un parco commerciale a cielo aperto nel centralissimo corso San Vito; la valorizzazione di Massannunziata con la creazione di un parco archeologico-naturalistico, abbinato a un parco letterario intitolato a Federico De Roberto, che possa costituire un piccolo polo turistico, in connessione con il più ampio flusso del turismo verso l’Etna». 

Sui fronti opposti al suo sono saltati i confini tra i partiti. Che idea si è fatto? 
«I partiti sono ormai solo comitati d’affari, dilaniati al loro interno, al servizio degli interessi dell’uno o dell’altro ras regionale o nazionale, che agiscono nell’ombra. Hanno anche vergogna a metterci la faccia e, infatti, in questa tornata elettorale si maschereranno dietro una dozzina di liste aciviche, che non fanno nessuna selezione della classe dirigente, ma che illudono centinaia di cittadini sulla possibilità di conquistare un posto in consiglio. In realtà, in questo modo si rischia che salgano i soliti noti, quelli che detengono con dubbi metodi pacchetti di voti clientelari. In particolare, dopo il 4 marzo, quasi tutti i consiglieri della ex maggioranza hanno abbandonato l’ex sindaco Giovanni Leonardi e si sono schierati col suo sfidante di cinque anni fa, costituendo un’accozzaglia indescrivibile con pezzi della cosiddetta destra, della cosiddetta sinistra, del cosiddetto centro. Questa è esattamente l’antipolitica. Hanno solo paura di non poter difendere più i loro interessi. Noi li sfideremo con la coerenza e la linearità di sempre, confortati dal fatto che la cittadinanza non ne può più di questi politicanti e ha compreso che noi siamo un’alternativa seria e organizzata, volta al benessere di tutti e non agli interessi di pochi». 

Pensa che sull’elettorato locale possa pesare l’intesa con la Lega Nord di Matteo Salvini? 
«No, non credo. Penso però che la formazione di un governo nazionale forte con il M5S protagonista possa darci slancio negli ultimi giorni di campagna elettorale». 

Questione rifiuti e Mo.se.Ma. Come si esce dalle continue proroghe e da una gestione che voi avete più volte bollato come clientelare e in generale piena di ombre? 
«Abbiamo studiato le carte, esaminato i bilanci pubblici, fatto delle comparazioni. Noi crediamo che il regime di proroghe debba cessare. La gestione della Mo.se.Ma non ci ha mai convinti, reputiamo il servizio mediocre, i costi spropositati. Abbiamo chiesto ripetutamente chiarimenti sulle assunzioni interinali e le risposte sono state sempre vaghe e incomplete. La nostra idea è che si debba procedere al più presto a una gara pubblica d’appalto, per assegnare il servizio a un’impresa che faccia abbassare i costi di gestione, dia garanzie sull’innalzamento della quota di differenziata e ci possa consentire di abbassare la Tari ai cittadini. Questa tassa, invece, aumenterà ancora già da quest’anno a causa della passata amministrazione e continuerà ad aumentare se si lasceranno le cose come stanno. Intendo chiarire che il nostro progetto non intaccherà i lavoratori della Mo.se.Ma, come strumentalmente vanno dicendo certi nostri avversari, perché la gara sarà fatta con precise salvaguardie occupazionali. Anzi, è nostra intenzione accrescere i posti stabili, abbattere il precariato, sia nella gestione dei rifiuti che nel settore dei servizi sociali. Un programma volto al benessere e all’innovazione passa innanzitutto dalla garanzia dei diritti dei lavoratori».

Dario De Luca

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