Mascalucia, arriva la terza ditta dei rifiuti in un anno Il «thriller giuridico» dietro l’affidamento alla Cogeir

Mosema, Tech-Servizi e adesso Cogeir. Nel giro di un anno il Comune di Mascalucia ha cambiato tre ditte per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. La prima messa in liquidazione e poi fallita, la seconda colpita – a febbraio 2020 – da interdittiva antimafia, mentre la terza è la Cogeir. Quest’ultima è la ditta esterna indicata da Impregico srl (mandante del raggruppamento temporaneo di imprese che ha vinto la gara settennale) come sostituta di Tech, cioè l’azienda a cui è stato revocato l’appalto dei rifiuti dopo il provvedimento della prefettura di Siracusa. A tenere banco a Mascalucia è anche il possibile passaggio dei lavoratori da Tech a Cogeir, operazione che se andasse in porto costituirebbe il secondo trasferimento di dipendenti da una ditta all’altra in dodici mesi. In mezzo ci sono due ricorsi (al Tar e al Cga) e quattro pronunce dei giudici amministrativi, di cui tre reputano legittima la sostituzione. 

La storia è travagliata al punto da preoccupare persino gli addetti ai lavori. «Io rappresento l’organo politico e di vigilanza – commenta l’assessore ai Rifiuti
Alessio Cardì, contattato al telefono da MeridioNews – non me ne sono occupato, ringraziando il cielo ne sono stato e ne starò anni luce lontano». A Mascalucia il clima non è dei più tranquilli, anche considerando le recenti inchieste – OverTrade e Malupassu – che hanno acceso i riflettori sui presunti interessi mafiosi che si celerebbero dietro alcune assunzioni nel settore dei rifiuti. 

Il «
thriller giuridico», come viene definito tra i corridoi del palazzo comunale di piazza Leonardo Da Vinci, ha inizio l’1 febbraio scorso. Quel giorno l’amministrazione, dopo la messa in liquidazione della partecipata Mosema e l’espletamento della gara settennale tramite l’Urega di Catania, affida la gestione dei rifiuti all’associazione temporanea d’imprese (Ati) composta dalla Impregico di Taranto e dalla Tech Servizi di Floridia. Trascorsi appena venti giorni scatta l’interdittiva antimafia per l’azienda siciliana, che si rivolge al tribunale amministrativo per ottenere la sospensione del provvedimento. Il 10 marzo, nelle more del giudizio, il Tar accoglie la sospensiva. «Da questo momento in poi – spiega a MeridioNews il responsabile del procedimento Alfio Gibilisco – la società è in bonis», ovvero è autorizzata a proseguire le attività nei confronti di enti pubblici. Lo rimane però solo fino al 29 aprile quando l’interdittiva diventa definitiva.

L’esito impone all’amministrazione di Mascalucia di
revocare l’appalto e procedere a un nuovo affidamento alla seconda società in graduatoria oppure alla sostituzione dell’azienda interdetta con un’altra mandataria della Impregico. «Noi ci siamo rivolti alla Impregico per la sostituzione – spiega Gibilisco -, l’azienda tuttavia ha risposto con una nota, che dal Cga viene definita interlocutoria, ma che io ho ritenuto definitiva».

Così il Comune decide di fare scorrere la graduatoria assegnando l’appalto alla seconda arrivata, la
Progitec. Decisione che ha come ripercussione un nuovo ricorso al Tar, stavolta da parte di Impregico. In un primo momento il tribunale amministrativo dà il via libera alla scelta del Comune, ma è poi il Cga a ribaltare il giudizio accogliendo le ragioni della ditta che aveva vinto la gara. A questo punto, l’amministrazione torna sui propri passi e affida definitivamente il servizio di smaltimento e raccolta dei rifiuti a Cogeir Costruzioni e Gestioni srl di Brindisi (ditta che Impregico ha indicato come sostituta di Tech).

A pagarne lo scotto è
la Progitec di Castel di Iudica. «Hanno sostituito un’azienda dell’Ati con un’altra esterna in violazione di tutte le normative», sostiene Giuseppe Sarpi, amministratore di Progitec. «Il perdurante utilizzo da parte di Cogeir dei mezzi di Tech», per Sarpi sarebbe un modo come un altro, «per fare entrare l’interdittiva dalla porta e farla uscire dalla finestra». All’atto d’accusa replica l’amministratore unico di Cogeir Vincenzo Francavilla. «Siamo un’azienda esterna – ammette -, ma i mezzi che stiamo utilizzando non sono di Tech». Stando alle ricostruzione di Cogeir i veicoli per lo spazzamento delle strade sarebbero a noleggio, ma da un’altra azienda e cioè la Ecoger. Sul passaggio dei lavoratori tra le due ditte, se dal Comune sostengono che il passaggio ci sia stato: «Non ne sono certo, ma mi sembra di sì», risponde il rup Alfio Gibilisco, Francavilla non si espone ma apre all’assorbimento: «Per il momento non c’è alcuna iniziativa – ha detto l’amministratore contattato telefonicamente da MeridioNews nelle scorse settimane -, anche se prevediamo di assorbire tutto il personale destinato alla raccolta porta a porta dei rifiuti». 

Nel frattempo a palazzo comunale è tempo di rimpasto. Due, per il momento, gli assessori sostituiti:
Antonella Rita Cinardo (Fi) è subentrata al posto dell’assessora al bilancio Sonia Grasso e Salvatore Licciardello ha preso il posto di Pietro Amantia, fino a questo momento assessore alla protezione civile.

Gabriele Patti

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