«Dai primi dati pare che il batterio non fosse il meningococco. Probabilmente si tratta di streptococco». Lo dichiara il direttore sanitario dell’Asp di Catania Franco Luca, dopo aver appreso l’esito delle analisi microbiologiche effettuate all’ospedale Policlinico di Messina, dove tre giorni fa è morto un bambino di quattro anni di Mascali. I sintomi e l’aggressività della sepsi che ha colpito il piccolo, in un primo momento, avevano fatto ipotizzare un caso di meningite. Una possibilità che era apparsa meno probabile perché – come confermato a MeridioNews da fonti dell’Asp – il bambino era stato vaccinato non soltanto per i casi obbligatori, ma anche per il meningococco C. Adesso quell’ipotesi sembra tramontare. Per consolidare i dati forniti dal nosocomio messinese, i campioni analizzati sono stati inviati al centro specializzato Meyer di Firenze.
«Sul piano del contagio – spiega Luca – non cambia molto, ma il batterio è molto diverso. Lo streptococco difficilmente diventa letale – aggiunge – quindi credo sia stato un caso di sepsi fulminante». Gli approfondimenti sul caso non sono finiti. «Nelle tonsille, da bambini, lo abbiamo avuto quasi tutti. Però – prosegue il direttore sanitario dell’Asp – bisogna vedere che tipo di streptococco è, cosa è successo esattamente e come è diventato così virulento». Il Policlinico di Messina, vista la delicatezza del caso, ha richiesto un’autopsia sul corpo del bambino. Che verrà effettuata, solo in caso di necessità, dopo il pronunciamento del Meyer.
L’Asp di Catania, frattanto, ha completato le operazioni di profilassi che, in una prima fase, erano ancorate all’ipotesi della meningite. Ieri, nella chiesa madre di San Leonardo Abate, il direttore del Unità operativa complessa di Epidemiologia Mario Cuccia ha incontratoparte della popolazione mascalese – comprese alcune delle persone che sarebbe venute a contatto con il bambino – per informarle nel dettaglio. Se l’ipotesi dello streptococco verrà confermata, non sarà necessario procedere con nuovi protocolli di prevenzione.
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