Un noto locale della movida di Marzamemi «cerca personale camerieri/e e ragazza o gay di bella presenza per accoglienza». Recita così un annuncio pubblicato sulla pagina Facebook del lido Baiamuri, di proprietà dell’imprenditore Gigi Tropea. Sfondo rosso e scritta bianca, ha subito catturato l’attenzione per il contenuto più che per la forma. Immediate si sono scatenate le polemiche, a commento del post, su quella specifica in merito all’orientamento sessuale degli aspiranti candidati a ricoprire un ruolo di receptionist. Fra chi si chiede e spera che, formulato in quel modo, l’annuncio sia ironico e chi senza mezzi termini dice che «fa rabbrividire».
«In un paese democratico, non sono libero di cercare per il mio locale il personale che voglio?». Ha risposto così a MeridioNews il titolare dello stabilimento balneare che in merito alla sua preferenza ha sottolineato che «gli omosessuali sono molto meglio, si porgono gentilmente, hanno un estro che gli uomini non possiedono e, in questo momento, sono i padroni del mondo». Tropea, imprenditore 65enne è molto conosciuto a Marzamemi e a Catania: da circa 40 anni si occupa anche di moda e gestisce pure un negozio di abbigliamento.
«Non ho escluso nessuno e non ho fatto nessun tipo di razzismo – si giustifica – ho solo aggiunto l’orientamento sessuale anche perché, data la mia esperienza, un gay lo riconosco da lontano». Sulle polemiche è netto: «Arrivano certamente solo da gay repressi e non dichiarati – sostiene – mentre chi mi conosce bene mi ha difeso, perché sa che anche il mio locale ha un pubblico piuttosto indirizzato in questo senso. Oggi i gay si sposano e hanno tutti i diritti, polemiche del genere mi danno l’impressione di essere tornato fra gli anni ’60 e ’70».
«Sono meravigliato da un annuncio del genere – afferma il presidente di Arcigay Siracusa, Armando Caravini – che è una discriminazione al contrario. È la prima volta che mi imbatto in un tentativo di inclusione di questo tipo che finisce, comunque, per far passare un messaggio sbagliato. Normalmente, purtroppo, avviene il contrario: annunci o colloqui durante i quali esplicitamente il datore di lavoro esclude delle persone solo sulla base dell’orientamento sessuale». L’errore principale è quello di confondere la vita pubblica con quella privata. Insomma, anche per chi con questi temi ha a che fare ogni giorno «quella scritta si poteva evitare, anche perché di bella presenza, educati e gentili possono essere allo stesso modo sia ragazzi etero che omosessuali».
Intanto, nella zona più a sud della provincia di Siracusa, già da un po’ di tempo la squadra di Arcigay provinciale è a lavoro per la creazione di Val di Noto friendly. «Presenteremo il nostro progetto nel dettaglio durante il Giacinto Festival – spiega Caravini – ma il senso è quello di trasformare da qui a un anno quel territorio in una meta gay, come fatto molti anni fa con la Versilia, semplicemente perché sono luoghi già ampiamente scelti come base di vacanza da un turismo non più solo familiare ma anche e soprattutto Lgbt». Tutto nasce da Marianelli, una spiaggia nei dintorni in cui «è tollerato stare nudi, che è molto frequentata da omosessuali che ne fanno anche un posto di cultura Lgbt. Insomma – conclude il presidente di Arcigay – Noto e Marzamemi pullulano di questo tipo di turismo: non è da escludere che l’imprenditore, avendo fiutato la cosa, stia cavalcando l’onda di una realtà già consolidata nel territorio, negli ultimi anni anche più di Siracusa o di Catania».
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