«Martina Patti non ha ucciso sua figlia dentro la villetta» I chiarimenti della procura dopo gli accertamenti dei Ris

«Le tracce di sangue rinvenute nell’abitazione sono da riporto. Quindi, si può escludere con certezza che l’omicidio sia avvenuto a casa». Sono queste le precisazioni della procura dopo gli accertamenti effettuati questa mattina dai carabinieri del Ris all’interno della villetta di via Euclide a Mascalucia. Dove, al secondo piano, vivevano la bimba di quattro anni Elena Del Pozzo e Martina Patti, la madre di 23 anni che l’ha uccisa a coltellate la scorsa settimana. Macchie di sangue sono state trovate anche su un suo vestito che è stato sequestrato durante una perquisizione disposta dalla procura. Gli esami dovranno accertare di chi è quel sangue e da quanto tempo era presente sull’abito della donna. Dopo avere inscenato il rapimento da parte di un commando armato, la donna ha confessato di avere ucciso la figlia e ha raccontato di averlo fatto nel terreno incolto dove poi lei stessa ha fatto ritrovare il cadavere. Nella ricostruzione fatta dalla 23enne, dopo avere compiuto l’infanticidio, sarebbe tornata a casa per lavarsi e cambiarsi

In casa è stato trovata anche la parte del budino che Elena non ha finito di mangiare mentre guardava i cartoni animati dal cellulare della madre. Secondo il racconto di Patti, per andare con lei a vedere un posto dove la mamma giocava da bambina e dove la piccola non era mai andata e che era curiosa di vedere. Lì, invece, la bimba sarebbe stata assassinata e il suo corpo messo dentro cinque sacchi di plastica e in parte seppellito in una buca. Dall’autopsia è emerso che Elena è stata uccisa con almeno undici coltellate (comunque meno di venti), di cui una sarebbe stata quella letale che, però, non ha procurato la morte immediata.

La procura ha chiesto che sul cadavere vengano effettuati esami tossicologici per chiarire se la bambina sia stata sedata prima di essere uccisa. Le indagini continuano anche per verificare l’eventuale coinvolgimento di complici nel delitto o nelle fasi successive. L’arma (che, sulla base delle ferite, sarebbe un coltello da cucina) non è ancora stata ritrovata. E del movente la madre – che ora si trova in carcere accusata di omicidio volontario pluriaggravato e occultamento di cadavere – non ha mai detto nulla. Gli investigatori hanno parlato di «gelosia nei confronti della nuova compagna del padre», mentre lui – Alessandro Del Pozzo – ha dichiarato che «voleva mettere mia figlia contro di me e poi l’ha uccisa». Intanto, mercoledì pomeriggio – a partire dalle 17 – nella cattedrale di Catania sarà l’arcivescovo Luigi Renna a celebrare i funerali di Elena. Per quel giorno, il sindaco di Mascalucia Vincenzo Magro ha proclamato il lutto cittadino. 

Marta Silvestre

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