Per evasione fiscale e truffa allo Stato, la procura di Marsala e la guardia di finanza hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza somme di denaro, quote societarie, beni mobili e immobili, per un valore di circa 13 milioni di euro, nonché quote sociali e beni mobili e immobili di quattro complessi aziendali, per un valore stimato di circa 100 milioni di euro, a Michele Angelo Licata, il principale imprenditore locale nel settore della ristorazione e alberghiera.
Licata dopo avere ereditato dal padre Mariano la gestione del ristorante-sala ricevimenti Delfino, è poi riuscito a creare altre strutture, anche nel settore alberghiero, tra cui il Delfino beach e il Baglio Basile, quest’ultimo realizzato a Petrosino (in provincia di Trapani). In tutto, sono tredici gli indagati per truffa aggravata allo Stato, dichiarazione fraudolenta finalizzata all’evasione fiscale ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Per illecito amministrativo, indagate anche due società di capitali. Il sequestro, effettuato dal nucleo di polizia tributaria di Trapani e dalla sezione di polizia giudiziaria della guardia di finanza della procura di Marsala, riguarda «beni riconducibili» anche al nucleo familiare di Michele Angelo Licata. E cioè alle figlie Clara Maria e Valentina, anche loro indagate. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Nicola Scalabrini.
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