Ieri mattina è stato inaugurato a Marsala il monumento ai Mille. Molti i cittadini che hanno partecipato alla manifestazione, mentre tra le autorità pubbliche presenti, oltre al sindaco Alberto Di Girolamo e ai suoi assessori, c’è stata la presenza del primo cittadino di Porto (Portogallo) Rui Moreira e dell’ambasciatore del Portogallo in Italia, Manuel Lobo Antunes. Marsala e Porto presto definiranno un gemellaggio, condividono il fatto di essere note al mondo per i loro vini liquorosi.
L’occasione per inaugurare il monumento è stata data dal 156esimo anniversario dello sbarco dei Mille nella città trapanese. Un secolo e mezzo in cui tante sono state le promesse e altrettanti gli intoppi prima di avere a Marsala un segno di quell’evento storico. Ne parla a MeridioNews Elio Piazza, uno dei collaboratori del centro internazionale studi risorgimentali garibaldini: «Sono stati fatti molti tentativi. In occasione del centesimo anniversario fu indetto un concorso, vinto dall’architetto marsalese Emanuele Mongiovì – racconta -. Furono stanziati circa 90 milioni di lire, ma l’opera ne costava molti di più, circa 200, ci furono molti tentennamenti per via dell’accertamento della natura del terreno e dei conseguenti accorgimenti necessari per le fondazioni. Si arrivò alla posa della prima pietra, era il giugno del 1986 – prosegue Piazza – e venne l’allora presidente del Consiglio, Bettino Craxi. Quel giorno Craxi disse: “Speriamo che l’opera non rimanga un’eterna incompiuta”».
L’inaugurazione è stata aperta dalla fanfara del 6° Reggimento Bersaglieri di Trapani, dopodiché è intervenuto Di Girolamo: “Oggi (ieri, ndr) è una giornata particolare per Marsala. Ci sono state due ricorrenze molto importanti, abbiamo ricordato gli oltre mille concittadini che hanno perso la vita nel 1943 durante i bombardamenti per liberarci dal fascismo e poi lo Sbarco dei Mille avvenuto nel 1860 – ha detto il primo cittadino -. Questo monumento ha una storia travagliata, con 233 mila euro potevamo fare molti eventi ma presto sarebbero stati dimenticati, abbiamo preferito il completamento dell’opera e sono contento che la nostra amministrazione sia riuscita nell’impresa, noi ce ne freghiamo delle critiche degli storici dell’arte, dei radical-chic, noi siamo stati di parola».
Di Girolamo ha fatto riferimento alle critiche ricevute dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, che in un post sul suo profilo Facebook ha definito il monumento «inutilmente celebrativo, che non evoca nulla ma invoca pietà». I soldi che sono stati stanziati per terminare il progetto provengono, invece, dal risarcimento dei danni provocati dalla chiusura dell’aeroporto di Trapani-Birgi durante la guerra in Libia del 2011.
Il monumento ha due murate in cui sono incisi i nomi dei 1089 garibaldini che fecero parte della spedizione, all’interno c’è un info-point, dove verranno date informazioni su tutta la provincia di Trapani. Durante i festeggiamenti avvenuti nei pressi della zona Salato, si è svolta la Veleggiata Garibaldina. Organizzata dal comitato dei circoli lilybetani, ha visto protagonisti imbarcazioni, windsurf e kite che hanno colorato lo specchio di mare antistante al monumento.
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