«Ho tre figli e sono molto arrabbiata per questa situazione. Ho dovuto farmi aiutare dai miei genitori che sono anziani, non è giusto che siano loro a sopperire i servizi di scuolabus». Maria ha tre bambini che frequentano tre istituti scolastici diversi di Marsala. Da ormai una settimana l’autobus che prima li accompagnava è stato eliminato. Così come la mensa. Nella quinta città siciliana, con i suoi 80mila abitanti, non si tratta di un’eccezione.
L’amministrazione comunale del nuovo sindaco del Pd, Alberto Di Girolamo, ha dovuto affrontare un disavanzo di circa sette milioni e mezzo di euro, e nonostante i numerosi tagli, è ancora inadempiente di ben 1 milione e mezzo, soldi che devono essere recuperati entro dicembre di quest’anno. Al punto che a essere colpiti sono anche i servizi che garantiscono l’istruzione ai più piccoli. Dopo che il consiglio comunale ha bocciato l’aumento della Tasi, Di Girolamo ha scritto una lettera ai cittadini avvisandoli del rinvio a data da destinarsi del servizio mensa e di quello degli scuolabus. Un guaio, soprattutto, per chi abita nelle numerose frazioni di Marsala, spesso in zone di campagna.
Così da una settimana i dipendenti della mensa e gli autisti protestano davanti al Comune. Supportati da madri e padri. «Non riusciamo a comprendere la scelta di tagliare servizi di prim’ordine, il sindaco sa che i genitori hanno già pagato i servizi mensa?», spiega una lavoratrice di una scuola del centro. «Il Comune sapeva di questo disavanzo – incalza un autista – non capiamo perché si è fatta lo stesso la gara d’appalto». I genitori sono confusi e arrabbiati: «Ho già pagato la retta per mio figlio. Sinceramente non so se riusciremo a sostenere questa situazione fino a dicembre, auspico almeno che mi restituiscano la cifra, che ammonta a circa 360 euro», denuncia un papà all’uscita del giardino d’infanzia Guido Baccelli, uno dei più frequentati.
Intanto il sindaco ha annunciato che sia il suo compenso che quello degli assessori verrà azzerato fino a dicembre, per venire incontro ai sacrifici dei cittadini. Il vice, nonché assessore al bilancio, Agostino Licari, lavora per trovare delle alternative necessarie a coprire il buco di 1 milione e mezzo di euro e ripristinare i servizi essenziali il prima possibile. In ballo anche la possibilità di tagliare la luce in alcune zone: «Abbiamo intenzione di ridurre l’illuminazione pubblica nelle zone in cui c’è minor traffico – spiega – ad esempio dove ci sono le case di villeggiatura, taglieremo tutte le spese telefoniche del Comune e useremo con parsimonia le autovetture a nostra disposizione. Dove è necessario fare spending review si farà – conclude – non permetteremo che il comune di Marsala vada in default».
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