Mare inquinato, la denuncia dopo le infezioni «Zero spiegazioni, serve verifica sui controlli»

«Tante segnalazioni ma nessuna risposta da parte di istituzioni ed enti». Così Manfredi Zammataro, presidente del Codici Sicilia (Centro per i diritti del cittadino), interviene sulla vicenda del mare inquinato lungo il litorale orientale della Sicilia e, in particolare, nel Catanese. Che durante l’estate ha occupato «i titoli dei quotidiani locali». Numerosi sono stati i casi di bagnanti alle prese con infezioni intestinali o reazioni cutanee dopo una giornata trascorsa in spiaggia. Passato il periodo in cui gite al mare e turismo sono più frequenti, Zammataro denuncia la mancanza di spiegazioni e di contromisure tempestive al problema rilevato. 

«Avremmo tutte le carte in regola per auspicare che i litorali siciliani finiscano sulle pagine dei giornali per fare bella mostra di sé», dice il presidente di Codici Sicilia. Ma lo scenario «raccontato e fotografato quest’estate dai quotidiani è impietoso – continua – acque sempre più torbide, e attraversate con una frequenza allarmante da chiazze schiumose di colore giallastro e maleodoranti». Il riferimento è alle spiagge di «Fondachello, ma pure di Taormina e Aci Trezza». Proprio sul litorale dell’Isola bella «ci sono stati segnalati una moltitudine di rifiuti e bottiglie di plastica», racconta Zammataro a MeridioNews. Il picco è stato raggiunto «a metà agosto, ma continuiamo a riceverne». L’ultima arriva dal mare di Aci Trezza «da dove venerdì ci sono state mandate le fotografie di una chiazza schiumosa giallognola». 

È sulle cause dell’inquinamento del mare, sui controlli e sulle contromisure che prosegue l’intervento di Zammataro: «Sappiamo perfettamente come, in materia di depurazione, la Regione accusi un ritardo pesantissimo e che innumerevoli sono stati i richiami dell’Unione europea». Ciò che però «ci turba di più in questa vicenda è che nessuno pare essere in grado di dare spiegazioni sull’effettiva natura dei liquami presenti in mare». E il presidente del Codici denuncia pure che, nonostante il verificarsi di infezioni intestinali e reazioni cutanee a danno dei bagnanti «potenzialmente collegabili all’inquinamento», nei tratti interessati dalle segnalazioni «nel corso di questi mesi si è lasciato che la balneazione non subisse restrizioni significative». 

Per questo Codici Sicilia annuncia che chiederà la documentazione prodotta dall’Arpa e dalle Asp di Messina e di Catania, incaricate di monitorare i livelli di inquinamento del mare. Con attenzione alle aree dove più numerosi sono stati i casi di bagnanti ammalati. L’obiettivo sarebbe «accertare che tipo di stati sono stati rilevati da questi enti, quando e – conclude Zammataro – se questi sono conformi ai canoni imposti dalla legge». L’associazione vuole adesso «comprendere se, nell’ipotesi di superamento delle soglie di inquinamento previste, siano state effettivamente adottate, insieme alle amministrazioni locali, tutte le misure necessarie a salvaguardare la salute dei bagnanti». 

Marco Di Mauro

Recent Posts

Grammichele: gambizzato un pregiudicato dopo una lite per la figlia, arrestati tre giovani

Un pregiudicato 40enne di Grammichele gambizzato con due colpi di pistola nella piazza centrale della…

3 ore ago

A Catania «la povertà è allarmante»: dalla Caritas 13mila interventi in più dell’anno scorso

Catania è sempre più povera. Lo rilevano i numeri dei servizi della Caritas diocesana presentati…

3 ore ago

Catania, video sui social per istigare contro i carabinieri dopo il sequestro dei cavalli

«Riuniamoci e facciamogli guerra». Video pubblicati sul suo profilo social da un 60enne catanese, già…

4 ore ago

Tartaruga trovata morta in una spiaggia a San Leone. Mareamico: «Uccisa dalla plastica»

Una grossa tartaruga Caretta caretta è stata trovata morta in una spiaggia a San Leone,…

4 ore ago

Sequestri, arresti e denunce per smaltimento illecito di rifiuti in tre province

Ci sono anche province siciliane tra le 33 in tutta Italia in cui la polizia…

4 ore ago

Ispica, una casa in centro come base di spaccio: il segnale ai clienti per lasciare i soldi sul davanzale

Una casa nel centro storico di Ispica (in provincia di Ragusa) trasformata in un bunker…

4 ore ago