IL CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA ALL’ARS CHIEDE, IN PARTICOLARE, NOTIZIE SULLA QUESTIONE SANITARIA
“Credo che stavolta non possiamo permetterci di sbagliare, l’ennesima manovra finanziaria non potrà essere un disegno di legge dalle incerte e aleatorie coperture, come, purtroppo, si è avuto modo di vedere nei precedenti disegni di legge, più volte ritirati, poi riscritti, per poi essere nuovamente corretti ed emendati”.
Così il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone, che è anche componente della Commissione Bilancio e Finanze di Sala d’Ercole, commenta la notizia sul varo, da parte della Giunta regionale, della nuova manovra di stabilità finanziaria (ovvero la terza manovra del Governo regionale di Rosario Crocetta).
“L’assessore all’Economia, Maurizio Agnello – sottolinea ancora Falcone – sostiene che il Governo centrale, a seguito delle due sentenze della Corte Costituzionale, ci ha riconosciuto ben 518 milioni di euro. Non abbiamo problemi a crederlo, ma prima ci piacerebbe leggere il documento ministeriale che certifichi queste risorse”.
“Spero, inoltre – prosegue il capogruppo di Forza Italia all’Ars – che Crocetta, per avere questo trasferimento, non abbia scambiato con Roma le varie vertenze, ancora irrisolte, tra cui quella della compartecipazione sanitaria che per la Sicilia è tra le più onerose d’Italia, con un maggiore esborso per circa 650 milioni a carico dei nostri contribuenti”.
Il riferimento di Falcone è alle indiscrezioni che, da qualche giorno, circolano a Palazzo Reale, sede del Parlamento dell’Isola. Si vocifera, infatti, che il Governo regionale, in cambio di questi 518 milioni di euro, potrebbe aver rinunciato al contenzioso, o a una parte del contenzioso finanziario che, da anni, vede contrapposti Stato e Regione.
Il capogruppo di Forza Italia fa un preciso riferimento al contenzioso sulla sanità, ovvero alla quota di compartecipazione della Regione siciliana alle spese sanitarie. Quota di compartecipazione che, dal 2007 al 2009, è stata portata dal 42 per cento circa al 49 per cento circa. Con un maggiore esborso della Regione siciliana pari a circa 650 milioni di euro all’anno.
Ricordiamo che, in cambio di questo maggiore esborso, lo Stato – secondo quanto previsto dalla legge finanziaria nazionale del 2007 – avrebbe dovuto riconoscere alla Regione una quota delle accise sui consumi di carburante. Somme che, finora, lo Stato si è guardato bene dal riconoscere alla Regione siciliana.
“Quando leggeremo il disegno di legge – conclude Falcone – faremo le nostre valutazioni e presenteremo, quindi, le nostre proposte finalizzate a dare respiro ad una Regione ridotta a debito d’ossigeno”.
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