Marchionne contro l’Italia: “Inefficiente e sub-ottimale”

A Londra e New York cominciano a girare alcuni screening del nuovo film dell’ex direttore di The Economist, Bill Emmot, e di Annalisa Piras, “Girlfriend in a coma”. E’ un film sull’Italia di oggi, descritta a tinte fosche.

Spicca, su tutti, un’intervista con Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat. Che attacca frontalmente il nostro Paese. A cominciare dai dipendenti della stessa Fiat, dai sindacati e, naturalmente, la politica. (a destra, Bill Emmot, foto tratta dacorrieredelmezzogiorno.corrier)

Il quotidiano Affaritaliani.it riporta alcune delle dichiarazioni rilasciate da Marchionne. Leggiamole:

“Dei 4,1 miliardi di utile operativo che abbiamo dichiarato nel 2011, non un solo euro è venuto da questo Paese (l’Italia) – non uno”.

“Abbiamo nell’insieme più di 260 mila dipendenti nel mondo; all’incirca 80 mila in questo Paese. Non posso dire agli altri 180 mila che non sono di qui che il loro ruolo nella vita è quello di fornire un sussidio a un sistema inefficiente, non-competitivo e sub-ottimale. Non posso”.

Il film-documentario sull’Italia punta i riflettori sul declino politico, economico e sociale del nostro Paese (dando per scontato che in altri Paesi occidentali, a cominciare dagli Stati Uniti d’America, non ci sia declino…).

Su Affaritaliani Emmotto spiega: “Temo che qui ci sia qualcosa per offendere tutti. Diamo uno sguardo alla corruzione istituzionalizzata del Paese, al crimine organizzato, al sistema politico cleptocratico e all’influenza perniciosa della Chiesa”. E, “naturalmente al Sig. Bunga-Bunga, Silvio Berlusconi, che tante colpe ha avuto nell’accelerare il degrado degli ultimi due decenni”. (a sinistra, foto tratta da valterbinaghi.wordpress.com)

Il titolo, “Girlfriend in a Coma” (“La fidanzata in coma”) si ispira ad un successo musicale della band inglese The Smiths, dal loro disco Strangeways (1987). La cosa quasi comica è che Emmott si dice quasi innamorato dell’Italia, Paese che considera la sua “fidanzata”:fidanzamento un po’ strano, dal momento che sul nostro Paese se ne dicono di tutti i colori.

Il film è il racconto di un viaggio in Italia, da Nord a Sud, tra il 2011 e il 2012. Un pellegrinaggio tra il “dopo Berlusconi” e un futuro incerto.

In questo particolare ‘viaggio’ a parlare non è la gente comune, ma solo personaggi eccellenti, per la precisione 50 italiani. Parlano Mario Monti, lo srittore Umberto Eco, il regista Nanni Moretti, la femminista Lorella Zanardo, il presidente della Fiat John Elkann, il già citato Sergio Marchionne, il fondatore del movimento Slow Food Carlo Petrini, l’autore di “Gomorra” Roberto Saviano, l’ex Commissario Europeo Emma Bonino, la sindacalista Susanna Camusso e molti altri.

Il film (97 minuti), all’inizio, verrà distribuito fuori dall’Italia.

 

Redazione

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