MandarInArte, 30 guide turistiche in sede «C’è ancora una Conca d’oro che resiste»

La pioggia e il freddo di febbraio non hanno fermato le trenta guide turistiche che oggi hanno passeggiato per il mandarineto di via Funnuta a Ciaculli, dove l’associazione Acunamatata, titolare del progetto MandarInArte, gestisce un ex bene della mafia insieme alla cooperativa Solidaria. Non una semplice visita, tuttavia, quella di questa mattina nella struttura. Ma un incontro fortemente voluto per ridare una spinta, un input di partenza al progetto dopo quello che è accaduto a partire da dicembre. «Quando la sede è stata occupata, anche noi abbiamo sofferto come Romolo e tutti quelli che hanno a cuore questa città», racconta Giacco Pojero, una delle guide turistiche che oggi non è mancata all’appuntamento, nonché storico amico di Romolo Resga, presidente dell’associazione.

«Avvenuto poi lo sgombero è venuto fuori anche il denudamento del bene, deprivato di tutto, ci siamo domandati come poter essere utili e abbiamo organizzato l’incontro di oggi con l’idea di fare conoscere il posto e quello che si fa qua agli altri colleghi guide, ognuno di loro col proprio bacino di utenze e di contatti – spiega Giacco -, un modo che potrebbe moltiplicare quello sforzo già iniziato in origine da noi per portare turisti qui e poi si può lasciare un contributo, qualcosa di simbolico ma comunque di concreto, per tentare di riacquistare piano piano qualcosa e potere ricominciare l’attività tipica di questo luogo». Una collaborazione, questa, che parte da lontano in realtà. Giacco, infatti, fa parte dell’Agt, l’associazione delle guide turistiche, che esiste dagli anni ’90 e raccoglie circa sessanta guide di Palermo. Tra queste, molte colleghe e colleghi provengono anche dall’estero, ma da anni vivono qui: c’è chi viene dalla Francia, chi dalla Lettonia e qualcun altro che ha origini russe. Una categoria internazionale, insomma.

A sancire la collaborazione tra le guide e MandarInArte è soprattutto un legame di amicizia e di stima reciproca, come quell fra Giacco e Romolo: «Abbiamo condiviso dei percorsi di teatro di strada insieme, recuperando ragazzi in quartieri disagiati e difficili – racconta -. Quando all’associazione hanno assegnato questa struttura con questo mandarineto abbiamo pensato di poterlo aiutare portando dei turisti qui, noi in quanto guide. Era nato un rapporto quindi anche professionale oltre che di amicizia, proprio con questo intento. E la nostra presenza qui oggi significa voler pensare a un futuro di bellezza, di mandarini e di turisti che apprezzino non soltanto la Cappella Palatina ma anche quel che resta della Conca d’oro, che ci auguriamo possa continuare a esistere, anche se ci sembra una bellezza continuamente assediata».

Silvia Buffa

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