Maltempo, il racconto dall’aereo dirottato a Palermo «In tanti stavano male, cielo illuminato dai fulmini»

«Molti passeggeri, me compresa, stavano malissimo. Quando sono cominciate le turbolenze, io che avevo il posto accanto al finestrino ho guardato fuori e ho visto, sotto di noi, il cielo illuminato dai fulmini. Una scena impressionante». Le prospettive per osservare quanto avvenuto ieri notte nel Catanese sono tante, e c’è anche quella di chi si è trovato letteralmente in mezzo al maltempo che ha generato le alluvioni nei principali Comuni del Calatino. Come Giulia, nome di fantasia, che viaggiava dall’aeroporto di Orio al Serio a quello di Fontanarossa a bordo di un velivolo Ryanair e che, dopo lunghissimi minuti di paura, è stato dirottato all’aeroporto di Palermo. «L’aereo sarebbe dovuto partire alle 19.30 – spiega Giulia – ma c’è stato un primo ritardo. Avevo rinunciato a essere a Catania per le 21, ma non pensavo che sarei tornata alle tre del mattino passate».

Dopo un decollo e un volo senza neanche una lieve vibrazione, è a circa 15 minuti dall’atterraggio, quando l’aereo si è avvicinato alla Sicilia, che qualcosa ha cominciato a non andare nel verso giusto. «Il pilota ci aveva appena avvisati che stavano iniziando le manovre per toccare terra, quando abbiamo cominciato a essere sballottati dentro all’aereo». È a quel punto che Giulia sceglie di guardare fuori e si accorge di quello che sta accadendo in Sicilia: un maltempo talmente forte da avere causato danni ancora non quantificati, ma certamente superiori ai diversi milioni di euro, contando anche i campi agricoli completamente devastati.

«Tentiamo un primo atterraggio, poi riprendiamo quota – prosegue la cittadina – e tentiamo un secondo atterraggio». Anche questo, però, senza successo. Nel frattempo tra i passeggeri inizia a diffondersi la paura. In molti chiamano le hostess tramite il pulsante per le emergenze, ma le risposte non possono arrivare dal personale a bordo. Perché, a loro volta, pilota e assistenti stavano attendendo di capire cosa fare dalla torre di controllo. «Alcuni hanno iniziato a piangere e la mancanza di informazioni non ha aiutato. La situazione si è calmata soltanto quando il pilota ci ha comunicato che saremmo atterrati a Palermo».

Quello della compagnia low cost irlandese, però, non è l’unico aereo a essere dirottato sul capoluogo della regione. Così, all’arrivo a terra, i disagi non finiscono. «Siamo rimasti a lungo sull’aereo perché mancavano le navette – aggiunge la passeggera – E in aeroporto nessuno sapeva darci informazioni. Alle 22.15 siamo arrivati a Palermo e a mezzanotte e cinque siamo saliti sull’autobus che ci avrebbe riportati a Catania». La strada per la città etnea è lastricata, più che di buone intenzioni, di deviazioni. A cui si è sommato il maltempo. «Alle 3.30 abbiamo rimesso piede a casa, c’erano persone che, nonostante le ore in autobus, ancora tremavano di paura».

Luisa Santangelo

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