«Un codice arancione? A me non risulta. L’allerta di ieri era tale che avremmo dovuto chiudere le scuole ogni giorno. Il nostro modello matematico, confrontato con i dati di Sigonella, è preciso». Così l’assessore alla Protezione civile Luigi Bosco commenta i danni del maltempo oggi a Catania. Dai pali della segnaletica stradale divelti in centro alle tegole cadute dalle villette di Cannizzaro – e sempre del centro storico -, passando per il caso più grave: la caduta della pompa di calore della palestra Virgin in via Messina che ha provocato danni alle auto e alle case della zona. «Per quanto riguarda le trombe d’aria non ci erano state segnalate perché difficile da prevedere – continua Bosco – Erano stimati venti fino a 50 chilometri all’ora e alla luce di questa situazione abbiamo attivato il nostro sistema di protezione civile». «Di quale tromba d’aria stiamo parlando? – aggiunge Salvatore Fiscella, responsabile del presidio operativo della protezione civile etnea – Vicino al mare è normale che il vento sia un po’ più forte. Più che altro, in caso di danni, bisogna accertare lo stato precedente del luogo».
Il riferimento è proprio alla pompa di calore della Virgin che, staccandosi dal tetto, avrebbe potuto provocare una tragedia. «Secondo Sigonella il vento era a 50 chilometri orari, bisogna vedere se la pompa era ancorata», spiega Fiscella. Particolare confermato dal vicedirettore della palestra. «Possibile che lo fosse davvero, perché la tromba d’aria è stata davvero di una violenza inaudita», commentavano invece i vigili del fuoco sul posto. E la potenza del vento di oggi non è l’unico particolare su cui le notizie sono discordanti.
È di ieri il comunicato con cui il vicino Comune di Aci Castello annunciava la chiusura delle scuole dichiarando di aver ricevuto dalla Protezione civile il pre-allarme con codice arancione. Poco dopo arriva il documento dell’ufficio di gabinetto etneo dove «si smentiscono le voci diffusesi in città a proposito di un pericolo meteo nella giornata di domani (oggi per chi legge, ndr) nel territorio catanese». «Fino alla mezzanotte il livello per Catania era giallo, solo dopo è diventato arancione – precisa Fiscella – Da due giorni ci viene chiesto perché Aci Castello ha chiuso le scuole e noi no. Il motivo è che le condizioni del bollettino e dei nostri sistemi non lo permettono. Si tratterebbe di procurato allarme e interruzione di pubblico servizio».
Al momento, sul sito della Regione Siciliana è presente un solo bollettino della Protezione civile: con validità dalle 16 di ieri alla mezzanotte di oggi, il codice è arancione per tutta la parte orientale dell’isola. «Dal mattino di oggi martedì 4 novembre e per le successive 30 ore si prevedono venti dai quadranti meridionali forti, di burrasca, con raffiche di burrasca», recita il documento.
Situazione diversa per domani, quando invece è atteso un rischio maggiore, a partire dalle 12. «Il bollettino inviato da Sigonella un’ora fa (prima delle 14, ndr) ci dà ragione», continua Fiscella. Secondo i dati diffusi dal Comune, ad Acireale sono piovuti 120 millimetri di pioggia; ad Acitrezza 97; a Ognina 16,6; a San Giorgio 1,2; alla Zona Industriale 0,5; a San Giovanni Galermo 9,2; a Trappeto 6,6; a Nesima 3,2; a Cibali 4. «Se poi il maltempo ha investito marginalmente una parte territorio che ci possiamo fare? – conclude Fiscella – In base ai dati, se fossi il sindaco di Catania, non emetterei l’allerta meteo ancora adesso».
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