Da una parte «le scuole che cadono a pezzi e fanno acqua da tutte le parti». Dall’altra il nuovo invito alla prudenza emanato dal sindaco Enzo Bianco e rivolto a tutti i cittadini catanesi. Sono le due facce del maltempo che sta colpendo in questi giorni il capoluogo etneo e che, in base ai bollettini della protezione civile, non diminuirà nemmeno nei prossimi giorni. Per domani è previsto un nuovo stato di preallarme. «Criticità moderata – si legge nella nota inviata dall’amministrazione comunale – I fenomeni temporaleschi saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, venti di burrasca o burrasca forte». Ma, puntualizza Palazzo degli elefanti, «non esiste alcun necessità di emanare da parte del Comune di Catania l’ordinanza di chiusura delle scuole».
Le stesse parole che erano state usate ieri per oggi. «Alle prime piogge autunnali – denuncia la deputata regionale pentastellata Angela Foti – pare sia praticamente scontato barcamenarsi tra pavimenti allagati, aule inagibili e tetti pieni di umidità». Dopo il crollo del controsoffitto all’istituto superiore De Felice di piazza Roma, il MoVimento 5 stelle ha diffuso oggi un dossier di immagini piuttosto eloquenti. «Oggi, il tetto del liceo classico Spedalieri è stato letteralmente scrostato dal personale Ata perché pericolante, imponendo quindi la chiusura della scuola per domani. In alcune aule del Boggio Lera piove. E anche la succursale del Lombardo Radice è chiusa per allagamento», affermano i cinquestelle siciliani in una nota congiunta.
Nel frattempo, tuonano contro i danni alle strutture scolastiche anche alcuni consiglieri comunali. «Le infiltrazioni d’acqua hanno fatto venire giù pezzi d’intonaco dal soffitto con grosso rischio per l’incolumità dei bambini», sostiene Vincenzo Parisi di Grande Catania, mostrando le immagini della scuola Grazia Deledda di piazza Montessori. «Adesso un’aula è stata chiusa tra le proteste dei genitori che chiedono una struttura degna di questo nome». Il presidente della commissione Bilancio, poi, prosegue: «Le infiltrazioni d’acqua, se non fermate in tempo, possono provocare seri danni strutturali agli edifici. Bisogna operare ora prima che ci scappi la tragedia altrimenti sarà troppo tardi».
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