QUESTI ACCERTAMENTI SI AGGIUNGONO A QUELLI DISPOSTI DALLA MAGOSTRATURA
Inchieste interne, oltre a quelle della magistratura, sia per il caso di una mamma che ha avuto un’emorragia cerebrale dopo il parto, sia per l’uomo di 65 anni morto in seguito ad aneurisma della aorta toracica, sia per il guasto alla Tac.
Le ha annunciate il direttore sanitario aziendale dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, Alfredo Zammuto, durante una conferenza stampa.
“Martedi’ verranno consegnati all’Asp, per la loro valutazione, i relativi dossier – ha aggiunto Zammuto – e poi saranno trasmessi all’assessorato regionale per i chiarimenti che ci sono stati richiesti”. “I due casi non hanno un legame diretto – ha spiegato Antonello Seminerio, direttore sanitario del nosocomio di Agrigento – con la mancanza della Tac. Nel caso della neomamma, non c’era necessita’, fin dai primi malesseri, di ricorrere alla Tac. Quando c’e’ stata l’esigenza clinica, e’ stata trasferita a Canicatti’, tappa intermedia verso Caltanissetta dove e’ ricoverata. Nel caso del 65/enne di Favara morto all’alba di ieri, s’e’ trattato di una emergenza cardiochirurgica e in accordo coi colleghi del Civico, prima abbiamo fatto una diagnosi con ecografia transesofagea, mentre l’angiotac avrebbe dovuto farsi direttamente a Palermo”.
Sulla Tac rotta dal 23 dicembre scorso, è stato spiegato che “i pezzi guasti saranno montati il 7. Per la seconda Tac – ha concluso Zammuto – c’è già una gara d’appalto esitata ed entro pochissimi mesi sarà in funzione”.
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