A Palermo il 44% delle separazioni è provocato dai disordine tra le quattro mure domestiche. La curiosa statistica è stata elaborata dall’Osservatorio di Sara Assicurazioni che ha stilato un’insolita graduatoria dei motivi di litigio delle coppie palermitane.
Si parte dal tubetto del dentifricio lasciato aperto alle luci accese in tutte le stanze fino ai piccoli lavori domestici lasciati a metà o fatti male: si discute per i piccoli gesti di tutti i giorni (47%), per visioni differenti sulla gestione della casa (43%) che presuppongano una decisione comune e anche per le faccende domestiche. Chi non collabora ha il 40% di probabilità di concludere la giornata con urla e strilli, il 22% non tollera la violazione della propria privacy e reclama i suoi spazi personali, mentre, per il 46% dei palermitani, rumori e musiche ad alto volume sono insopportabili.
Secondo la ricerca, per il 58% la cura di tutti i mali è il dialogo; è il compromesso per il 50% degli intervistati; il 28% dei palermitani accetta il rimprovero e cerca di migliorare mentre il 25% pensa che sia necessario fare gesti gentili. Solo il 2% rientra nella categoria dei pessimisti cronici, di quelli che pensano che i rapporti non si risolvono mai pienamente.
La convivenza può essere messa a dura prova anche a causa dei rapporti con altri familiari, e non solamente con la suocera, come si potrebbe immaginare. Il 37%, infatti, ha ammesso di non essere disposto a convivere con altre persone della propria famiglia, senza fare distinzione tra genitori, fratelli o, appunto, suoceri. Il 25% sarebbe disposto ad ospitarli solo in casi di estrema necessità e, specialmente, solo per brevi periodi (12%), legati più che altro a difficoltà economiche o a problemi di salute.
E se parenti e amici abitassero lontano e volessero fare una bella sorpresa? Anche in questo caso, i palermitani non avrebbero dubbi. Dai risultati dello studio i palermitani non fanno distinzione tra parenti e amici: il 44% li ospiterebbe volentieri, ma solo per pochi giorni, mentre il 22% sarebbe ben contento di invitarli a pranzo o cena, a patto che a dormire vadano in albergo. Un altro 34%, infine, dichiara di essere disposto ad ospitare i parenti per tutto il tempo necessario, dimostrando di rimanere legato alla tradizione.
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