Il provvedimento sequestro e successiva confisca, è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani su proposta della Dda della Procura di Palermo, a conclusione di indagini economico patrimoniali condotte dalla guardia di finanza sulle disponibilità reddituali e gli acquisti complessivamente operati da Rosario Tommaso Leo dal 2007 al 2013.
I militari del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Trapani stanno mettendo i sigilli a un’azienda agricola, beni mobili ed immobili e tutti i rapporti bancari, postali ed assicurativi per un valore complessivamente stimato in circa 1,1 milioni di euro riconducibili a Leo, ritenuto affiliato a clan organico al boss latitante Matteo Messina Denaro. L’uomo, nel 2013, è stato condannato, assieme, tra gli altri, al capo di Cosa nostra, perché ritenuto componente del mandamento di Alcamo, storicamente composto dalle famiglie di Alcamo, Castellammare del Golfo, Calatafimi e Vita.
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