Una lussuosa villa del valore di oltre un milione di euro è stata sequestrata a Giuseppe Fascella, palermitano di 45 anni, finito in manette nell’ottobre 2014 nell’ambito dell’operazione Vieni e vai, con l’accusa di traffico di droga. Avrebbe fatto parte, infatti, di un’associazione criminale che immetteva sulla piazza dello spaccio palermitano cocaina, eroina e hashish provenienti per lo più dal mercato campano. Per questo la questura definisce Fascella come un soggetto «abitualmente dedito ad attività delittuose ed incline alla commissione di delitti di elevatissimo allarme sociale, alcuni dei quali posti inessere con finalità e metodi tipici dell’associazione mafiosa Cosa Nostra». La banda, composta per lo più da componenti della famiglia Fascella, con a capo Francesco, detto Ciccio, zio di Giuseppe, già ai vertici della famiglia della Guadagna e uomo d’onore del mandamento di Santa Maria di Gesù e Villagrazia.
L’indagine patrimoniale, condotta dagli investigatori della sezione Misure di prevenzione della questura di Palermo ha permesso di individuare e successivamente sequestrare la villa, ubicata in via San Bernardo da Corleone a Villagrazia di Palermo. Gli accertamenti patrimoniali hanno dimostrato, infatti, come sia Giuseppe Fascella che la moglie, quest’ultima formale intestataria dell’immobile, non disponevano di entrate lecite e sufficienti per l’acquisto dei beni oggi raggiunti dal provvedimento del tribunale di Palermo. E sempre dalle indagini sui conti della coppia è venuto fuori che non solo alla luce delle irrisorie entrate lecite i coniugi non sarebbero stati mai in grado di poter pagare la costruzione della villa, non avrebbero neanche potuto comprare il terreno su cui sorge, per altro in maniera abusiva.
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