Gotha VII, operazione contro la famiglia barcellonese Quaranta arresti, estorsioni a commercianti e imprese

Sono
40 le ordinanze di custodia cautelare eseguite questa mattina da carabinieri e polizia nell’ambito dell’operazione antimafia Gotha VII. Associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, rapina, trasferimento fraudolento di valori, reati in materia di armi e violenza privata, i reati contestati a persone ritenute legate alla famiglia barcellonese. L’indagine costituisce la fase più recente e più consistente della manovra di contrasto condotta nell’ultimo decennio. Tutto parte dalle dichiarazioni dell’ex capomafia Carmelo D’Amico, arrestato nel 2009 nell’operazione Pozzo, e di quelle di altri esponenti di spicco della stessa famiglia, tra quali i collaboratori di giustizia Salvatore Campisi, Franco Munafò e Alessio Alessi, anche loro destinatari di misure cautelari nelle operazioni Gotha IV e V. 

L’inchiesta giunta oggi a conclusione colpisce i vertici affiliati alla
fazione più ortodossa e militarmente organizzata della criminalità mafiosa della provincia peloritana, capace di interloquire con esponenti di Cosa nostra palermitane catanese. Le indagini hanno consentito di documentare come il gruppo sia stato sistematicamente in grado di riorganizzare i propri assetti interni dopo le operazioni di polizia che ne hanno ripetutamente decimato le fila. Inoltre hanno permesso di fare piena luce su decine di episodi estorsivi, verificatesi nell’aria tirrenica barcellonese tra il 1990 e il dicembre 2017, individuando mandanti ed esecutori materiali. Per raggiungere i propri fini il gruppo «si avvaleva di un consistente arsenale di armi micidiali, necessari al clan per affermare il controllo criminale nell’aria di riferimento e non esitava a porre in essere condotte violente nei confronti dei pochi che osavano rompere il diffuso muro di omertà relativo alla sistematica attività estorsiva posta in essere nei confronti dei locali imprenditori». Sono circa una trentina gli episodi estorsivi ricostruiti dalle indagini. Alcuni degli odierni arrestati, nonostante già condannati e sottoposti a misure di sicurezza o attualmente sottoposti a misura di prevenzione della sorveglianza speciale, si dedicavano stabilmente al racket delle estorsioni

Ricostruito anche il
modus operandi. Prima veniva collocata una bottiglia con liquido infiammabile nei pressi della saracinesca dell’esercizio commerciale preso di mira. Quindi alcuni si avvicinavano per chiedere il pagamento del pizzo da corrispondere in occasione di Natale, Pasqua e Ferragosto. Le estorsioni riguardavano anche la pretesa di subentrare nei lavori pubblici, imponendo agli imprenditori titolari degli appalti, il subappalto in favore delle ditte controllate dagli esponenti dell’associazione. In alcuni casi i titolari di un esercizio commerciale sono stati vittime di rapina a mano armata per finanziare la consorteria barcellonese. In un caso tre degli arrestati hanno selvaggiamente picchiato un imprenditore edile che avevo osato pretendere il legittimo compenso a fronte di una precedente fornitura di calcestruzzo in favore di uno degli associati. In un altro è stata documentata l’imposizione attraverso una società di comodo operante nel settore della vigilanza privata, della guardiania a tutti i vivaisti del comprensorio barcellonese, in particolar modo nel comune di Terme Vigliatore, oppressi dai continui furti. 

All’interno delle oltre ottocento pagine dell’ordinanza dell’operazione
Gotha VII è emerso anche il movente della brutale aggressione avvenuta a settembre del 2017 in pieno giorno nel centro di Barcellona nei confronti di un professionista che si era permesso di denunciare un’estorsione commessa ai suoi danni da tre membri dell’associazione, poi condannati a oltre otto anni di carcere. L’associazione avrebbe avuto anche la disponibilità di enormi quantità di armi da sparo, comuni e da guerra. Nel corso delle indagini sono stati rinvenuti due arsenali di armi nascoste degli appartamenti dell’associazione. Sequestrati quattro pistole semiautomatiche, un revolver di costo di grosso calibro, due fucili a pompa è un fucile mitragliatore da guerra insieme a centinaia di munizioni di vario genere e calibro. Infine, riferibili a cinque esponenti dell’associazione sono state individuate due società che per eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale che erano state attribuite fittiziamente a due prestanome che figuravano quali teste di legno.

Tra i personaggi di spicco colpiti oggi dal provvedimento ci sono
Antonino Merlino, responsabile di vari estorsione ai danni di commercianti del luogo, e Francesco Salamone, consigliere di maggioranza nelle alle elezioni amministrative di giugno 2013 a Terme Vigliatore in una lista civica locale e successivamente sospeso a luglio del 2016 perché colpito da misura cautelare nell’ambito dell’operazione Triade.

I nomi degli arrestati
ANTONUCCIO Antonino, nato a Barcellona P.G. il 22.05.1963;

BENVENGA Santino, nato a Barcellona P.G. il 13.09.1992;

CALABRESE Tindaro, nato a Novara di Sicilia il 3.9.1973;

CALDERONE Gianni, nato a Barcellona P.G. il 5.02.1983;

CANNULI Francesca, nata a Messina il 09.07.1965;

CHIOFALO Salvatore, nato a Barcellona P.G. il 26.09.1989;

CHIOFALO Sebastiano, nato a Barcellona P.G. il 18.09.1993;

D’AMICO Antonino, nato a Barcellona P.G. (ME) il 17.2.1978;

DE LUCA CARDILLO Antonino, nato a Barcellona P.G. (ME) il 25.9.1981;

FOTI Mariano, nato a Barcellona P.G. (ME) 31.03.1970;

GAROFALO Fabrizio, nato a Barcellona P.G. (ME) il 24.11.1969;

IMBESI Ottavio, nato a Barcellona P.G. (ME) il 2.06.1971;

IMPALA’ Giuseppe Antonio, nato a Barcellona P.G. il 19.11.1963;

MERLINO Antonino, nato a Barcellona P.G. (ME) il 5.5.1968;

MESSINA Francesco Carmelo, nato a Barcellona P.G. (ME) il 2.01.1947;

MILONE Agostino, nato a Barcellona P.G. (ME) il 28.4.1969;

MILONE Filippo, nato a Barcellona P.G. (ME) il 25.10.1936;

MOLINO Domenico Giuseppe, nato a Barcellona P.G. (ME) il 16.10.1959;

MUNAFO’ Massimiliano, nato a Barcellona P.G. (ME) il 30.03.1969;

PICCOLO Salvatore, nato a Terme Vigliatore (ME) il 08.12.1966;

RAO Giovanni, nato a Castroreale (ME) il 20.4.1961;

SALAMONE Francesco, nato a Castroreale (ME) il 09.10.1961;

SANTANGELO Salvatore, nato Barcellona P.G. (ME) il 12/09/1984;

SCORDINO Carmelo, nato a Barcellona P.G. (ME) il 20.01.1963;

SCORDINO Tindaro Santo, nato a Barcellona P.G. (ME) il 08.05.1984;

SPADA Sergio, nato a Palermo il 07.09.1980;

TRECCARICHI Antonio Giuseppe, nato a Cesarò (ME) il 13.02.1964;

TRIFIRO’ Carmelo Salvatore, nato a Barcellona P.G. (ME) l’11.05.1972;

TRIFIRO’ Maurizio, nato a Rodì Milici (ME) il 6.7.1979.

BELLINVIA Antonino, nato a Barcellona P.G. l’8.08.1954;

CAMPISI Agostino, nato a Patti il 16.11.1961;

CRISAFULLI Alessandro, nato a Barcellona P.G. il 18.08.1982;

FOTI Francesco, nato a Barcellona P.G. (ME) il 5.01.1941;

GIAMBO’ Carmelo, nato a Barcellona P.G. (ME) il 23.07.1971;

GIARDINA Massimo, nato a Patti il 10.09.1977;

LENA Tindaro, nato il 2.04.1973 a Patti;

MAGGIO Alessandro, nato a Barcellona P.G. (ME) il 21.8.1987;

MARINO Tindaro, nato il 15.06.1960 a Gioiosa Marea (ME);

NAPOLI Santo, nato a Milazzo (ME) il 9.9.1950;

PORCINO Angelo, nato a Barcellona P.G. (ME) il 19.04.1956.

Simona Arena

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