Smantellati i vertici mafiosi della famiglia di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, una delle cosche storiche del Nisseno. La polizia, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha arrestato 18 persone, compreso quello che è ritenuto l’attuale reggente del mandamento.
Le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa, aggravata dall’essere armata, traffico di stupefacenti, prostituzione anche minorile, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
I due principali business del clan erano dunque la droga – eroina e cocaina – e la prostituzione, anche minorile. Gli introiti servivano pure a mantenere le famiglie dei detenuti. Con l’aiuto di una coppia di origine rumena, una parte dell’organizzazione aveva organizzato un giro di prostituzione. I due stranieri reclutavano giovanissime ragazze in Romania che venivano poi fatte prostituire in case di appuntamento nel Nisseno.
Non più quindi in strada, ma in appartamenti. Un business che in passato Cosa Nostra ha avuto sempre una certa reticenza nel gestire, ritenendolo infamante.
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