L’unico elemento in possesso della Procura di Catania, in merito alla denuncia sulle presunte infiltrazioni mafiose nel consiglio comunale, è la trascrizione di una lettera anonima. Interviene con una nota ufficiale la Procura del capoluogo etneo per fare chiarezza sulla vicenda denunciata da Nello Musumeci, presidente della commissione Antimafia regionale, giorni fa dalle pagina de La Sicilia. In quell’occasione Musumeci ha denunciato che tre, quattro degli attuali consiglieri, durante l’ultima campagna elettorale avrebbero ricevuto l’appoggio da «determinati ambienti malavitosi. Alcuni con parenti e familiari pregiudicati condannati per reati associativi». Il presidente della commissione ha anche parlato di una città ancora «ostaggio del voto di scambio».
«Con riferimento a notizie di stampa – si legge nella nota odierna della Procura – che indicano “primi contatti tra il Presidente dell’Antimafia regionale, Nello Musumeci, e il capo della Procura Etnea, Giovanni Salvi” circa la questione delle affermate infiltrazioni mafiose nel consiglio comunale di Catania, si comunica che l’unico elemento sin qui comunicato dalla Commissione regionale antimafia – dopo l’apparizione di notizie sulla stampa e una nota di questo ufficio – è la trascrizione di una lettera anonima». Le notizie di stampa di cui parla il comunicato si riferiscono a un articolo apparso oggi, sempre sul quotidiano La Sicilia, in cui si annunciano proprio «primi contatti» tra Musumeci e Salvi.
Quindi la Procura afferma che aggiornamenti si avranno al momento opportuno. «Per quanto riguarda autonome indagini di questa DDA – si conclude la nota – si ribadisce che notizie circa esistenza e esito di indagini in questo come in altri settori vengono date solo quando consentito e quando necessario ai fini della corretta informazione dell’opinione pubblica».
Certo è invece l’interessamento per la vicenda della commissione nazionale Antimafia presieduta dalla deputata del Pd Rosy Bindi. Le due commissioni probabilmente si incontreranno nei prossimi giorni. Possibile anche che la riunione avvenga proprio a Catania. «Vedremo le forme più idonee per questo incontro», ha spiegato a MeridioNews il vicepresidente della commissione nazionale Claudio Fava.
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